Caro amore mio,
sono qui seduta su questa pietra che da quando mi hai lasciato non faccio altro che bagnare di lacrime. Era un maggio odoroso, quando chiudesti gli occhi e partisti per un lungo viaggio senza ritorno. La malattia ti ha portato via, già tanto tempo fa quando ti diagnosticarono quel tumore. Ti ho visto sfiorire perdendo un petalo dopo l’altro come fa la margherita quando giochi a m’ama non m’ama. Ma tu mi incoraggiavi con il tuo sorriso contagioso, con la tua forza e anche quando al sorriso si sostituivano smorfie di dolore tu sapevi cogliere il positivo in ogni cosa. Mi ricordo in ospedale tra una seduta di chemio e l’altra, avevi sempre una parola, un sorriso da donare anche se dentro ti sentivi smarrito e solo. Ed ora come faccio a vivere senza di te che eri la mia luce, l’unico per cui valeva la pena vivere. Ti ho visto soffrire, avevamo quasi sconfitto la malattia, erano passati 5 anni e invece il destino crudele ha voluto che ti ammalassi di nuovo. Passarono altri anni, in giro tra un oncologo ed un altro, tra una speranza ed un’altra, poi in un giorno di maggio te ne andasti senza proferire parole. E’ ora di dirti che ti ho amato tanto, anche se ho sempre dato poco spazio alle parole, come se dire ti amo fosse segno di debolezza, anche se so che tu lo sapevi ma te lo dico ora perché so che tu mi ascolti e che lavori per Dio. Quanta è dura la vita senza di te, per me e i ragazzi, eravamo abituati ai tuoi sorrisi, alla tua forza, ora non ci resta che una pietra su cui piangere. Ti ricordo in quella bara, che ti eri scelto con cura, avevi chiesto non fiori, ma donazioni per la ricerca. Mio dolce angelo la vita per me senza di te è una salita ardua da percorrere, arduo sarà il cammino senza il tuo sorriso, ma io lotterò per essere almeno in parte alla pari con il tuo coraggio, non ti sei mai tirato indietro pur essendo consapevole che la morte era vicina, hai sempre lottato con il tuo sorriso che ora non vedrò più.
Cara amore mio,
ho avuto un permesso speciale da Dio per scriverti questa lettera, voglio rassicurarti che qui sto bene, lavoro come angelo custode, ho sempre tanto da fare, i ragazzi che mi affidano fanno sempre a gara nel cacciarsi nei guai. Non voglio che tu pianga, voglio che tu colga il positivo anche nella morte che non è la fine di tutti i sogni. Io sarò sempre nel tuo cuore, vivrò nei tuoi ricordi e negli occhi dei nostri figli, abbi fiducia nella vita e in Dio che è pane di vita. Vivi perché la vita è un dono e va vissuta, non perdere tempo amore mio, non perdere tempo a vivere nel dolore, io vivrò sempre nel tuo cuore, nella tua mente. Ti prego non mollare, non piegarti al dolore, vivi e spiega le ali per volare ancora in alto, sappi che io ho ripreso a vivere in questo posto meraviglioso che è l’Eden, dove tu un giorno mi raggiungerai e insieme gioiremo di nuovo. Bacia i ragazzi da parte mia, ti amo, sarò l’angelo che vi proteggerà ogni giorno della vostra vita. E’ ora di andare, adesso, buona vita, tuo per sempre amore.
Non mollare e non piegarsi al dolore é un altro modo di volare alto, soprattutto per chi é rimasto sulla terra ed ha bisogno di appoggio, come nella lettera, ad esempio, una madre per i figli. La fede é sempre un grande conforto per tutte quelle “sentenze” che senza avviso, arrivano e basta. Si lotta, col sorriso, con le smorfie, con la collaborazione alla medicina, alla chirurgia, ma le “chiamate”, almeno a mio avviso, sono le uniche cose per cui, quando lottare non basta più, si può abbassare il capo, per tutto il resto…no.
Un saluto.
Sandra
E’ vero, la vita è un’alchimia strana.
Va apprezzata sempre.
a
Vorrei dedicare questo scritto alla Famiglia Di Eluana Englaro per il gesto di grande ed estremo amore nei confronti della figlia.
Bellissima questa lettera di infinito Amore, non riesco a scrivere altro, mi sono commossa. Bravissima Chiara. Ciao da Betta.
Grazie Betta sempre molto buona con me.
Ora capisco perchè mi hai accennato a questo testo. Non ho parole da poter aggiungere. Benchè sia un testo molto triste a me non arriva tanto la tristezza quanto una sensazione di vitalità e non di morte. Il dolore e la morte sono stati rielaborati e si confondono e si perdono nella forza che dentro di noi nasce quando ci si rende conto che la morte è solo una partenza e non un arrivo.
I miei complimenti e la mia stima.
Raf