Un giorno un fiammifero stava per spegnersi definitivamente e in quell’ultimo frangente di tempo ebbe la curiosità di chiedere al buon K. di raccontargli cosa avesse visto di lui subito dopo il poco fumo. K., molto gentilmente, gli raccontò. Ti ho visto:   

Spento, senza alcun ricordo dell’immensa luce di quell‘attimo.

Spento, con quel poco fumo a ricordarci il tuo bagliore.

Spento, non sapendo se ad ucciderti sia stato il vento o l’oscurità.

Spento, chiuso in te stesso, implorando un’ultima scintilla.

Spento, con la consapevolezza di aver potuto ardere l’intera città.

Spento, stupidamente galleggiante sull’acqua.

Spento, umiliato anche dagli sputi.

Spento e freddo implorando il riflesso del sole.

Spento, fino a farti toccare spregevolmente con le dita.

Spento, senza alcuna possibilità di barattare il passato.

Spento e dimenticato dopo aver dato inizio all’immenso falò.

Spento, all’inizio della tua durata, una vita bruciata.

Spento e mezzo nero, come tutti noi.

Spento, dopo aver vissuto quei pochi attimi in modo scintillante.

Il fiammifero non rispose.

 

9 pensiero su “Il fiammifero spento”
  1. Molto particolare la tua poesia… molto interessanti anche alcuni passaggi… “Spento, non sapendo se ad ucciderti sia stato il vento o l’oscurità.” … “Spento, con la consapevolezza di aver potuto ardere l’intera città…”
    Mi piace, un testo diverso dal solito…

  2. Grazie Ariel, se leggi altre mie cose vedrai che nessun scritto è uguale all’altro…

  3. Mi è piaciuta molto. L’originalità dell’idea e la profondità del pensiero. Quante cose ci può dire anche un piccolo fiammifero… bravo a te che le sai cogliere.

  4. Bella poesia, Laerte, particolare come le altre. Un fiammifero, una vita così breve, così intensa. Forse non c’entra con la tua poesia, ma non posso fare a meno di constatare, che il fiammifero è nato per una soluzione di vita, ma che l’uomo tante volte, ne ha travisato l’uso, distruggendo interi boschi e seminando morte. Comunque la tua poesia è molto bella, scusa se sono uscita fuori tema. Ciao da Betta

  5. Dimmi una cosa per piacere… ma hai visto in quel fiammifero uno spirito “meteora”?
    Nel senso, hai visto il fiammifero come una qualche figura?

    Mi sembra all’inizio dei versi, di leggere l’animo di uomo anziano sul punto di morte, per poi virare su un uomo amato, apprezzato, posto nel dimenticatoio, come spesso avviene nel mondo dello spettacolo, dello sport, dell’arte, nella vita in generale…

    togliomi sto dubbio please… 🙂

  6. No ghiaccio ecc…ho cercato, come fosse un esercizio poetico, sapere quante cose si potrebbero dire ad un oggetto inanimato. Prova anche tu, con un qualsiasi altro oggetto e se riesci a scriverne più di me sei più bravo; tutto qua. Ora sono curioso fammi sapere….grazie ciao…

  7. “Ghiaccio ecc…” 🙂

    come idea non è male! e ti dico di più: ciò che da piccolo mi piaceva, è immaginare cosa provano gli oggetti, come ci guardano…

    intrigante questo spunto…

    ciao!

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