Nella mia dimora bel bello soggiornavo

solingo e tranquillo,

la dolcezza del mio vivere

godendomi

Quand’ecco mi scuote

un movimento ondulatorio,

laterale: destra, sinistra, di nuovo destra

 

Ancora un altro scossone

simile al primo

“Un terremoto”

mi vien da pensare

 

Ora è tornato il silenzio

 

Passa qualche minuto

Suoni confusi giungono a me:

cigolii e scricchiolii

sempre più vicini

Nuovamente uno scossone

stavolta deciso

dall’alto verso il basso

e sempre più giù

Ora è rumore attorno a me

vedo le pareti crollare

sotto gli attacchi

che regolari arrivano da ogni dove

Sono circondato!

 

Ho capito cosa mi aspetta

Così, di fronte

all’irrefrenabile avanzare

dell’esercito dei 32 soldati bianchi

non mi resta che urlare

rassegnato e nudo come un verme

(mai espressione fu più azzeccata!):

“ADD(tt)ENTATO!!!”

 

2 commenti su “Mi ha ucciso la fame (ma non la mia…)”
  1. nel Giappone di qualche secolo fa i soldati bianchi sarebbero stati neri e quasi sicuramente meno di 32: chissà… cosa avrebbe pensato l’OP… presso…
    a

  2. Hai analizzato le sensazioni di un “oggetto senz’anima” mi verrebe da dire, mentre viene masticato ed ingerito. Divertente!

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