L’infinito Vivere.
Vagolare in un meta sconosciuta.
nella Luce insolita,
di circolazioni misteriose.
Verginità dei segni non corrotti
sorprese della conforme architettura.

L’infinito Esistere
la fatica di opporsi alle forze,
il corpo appesantito dalla marcia.
Lo stato di trance
quando l’intuito diviene ragione.

L’infinito Tempo
l’incedere devastante delle voci silenziose
dove i riferimenti d’acqua
e gli spunti di Cielo
roteano frammentari
nell’apparizione notturna.

Lasciar frusciare il Vento
germogliare il Bosco
cadere la Pioggia
ciondolare la lingua in bocca a qualcuno.

L’infinito Vaticinio
dal colore struggente delle lunghe vigilie
dall’allucinazione perlacea delle subitanee speranze
togli gli occhi su di me
ancora!

E lasciami libera di Vivere
nella forma tiepida ed esangue
di uno struggente Addio…

 

4 pensiero su “L’infinito Vivere”
  1. Anche questa poesia mostra tutto il contenuto della coesistenza tra loro di posizioni (di cose) diversissime tra loro; davvero molto bella e tutto sembra finire in una vertigine di sensi che hanno il colore e il sapore della terra. brava.

  2. Una linea dentro le architetture della scrittura, come un viaggio nella scrittura, cercando il senso e la luce che spesso manca.

  3. Tergiversare la scelta, scendere nel vuoto, è come il sangue che scorre sulle perlacee speranze, tra le insenature di questi frammenti che odono il silenzio.

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