La coltre s’abbruma

è sul vetro

e pare schiuma,

ebbro dell’etilo amico del cuore,

m’avventuro per le strade pensando al mio amore.

Ma d’un tratto la morte s’aggrappa alla sorte,

lo schianto è funesto

e mai più sarò desto.

Son solo uno dei tanti che vili e petulanti

gioirono in vita a cercar virtù eclatanti,

ma il dolore che rimase a chi mi amò febbrile

è come una croce, che fiorita al bordo di una strada,

ricorda che pure in morte mi riuscì d’esser vile.

 

6 commenti su “Troppo tardi”
  1. Questa purtroppo é una realtà quasi quotidiana.
    La vita é un bene prezioso, distratto e non vile, forse, é colui che prende atto di questo patrimonio solo in chiusura e forse anche lì non fa in tempo a capire. Molti pensano che la vita sia nelle mani del destino, io credo che una buona fetta é data dalla nostra cura e dal nostro stile di vita.
    Cantare tutto questo pone molte riflessioni.
    Bravo.
    Sandra

  2. Anch’io mi ritrovo spesso a pensare quali storie ci siano dietro quei cippi, quei mazzi di fiori posti a ricordo di incidenti mortali lungo le strade.
    Con la vita appesa ad un filo, non riusciamo a pensare mai quali conseguenze ogni azione comporta.
    Una lirica che induce a riflettere.
    anna

  3. Una bellissima poesia…complimenti. Hai trattato un tema molto doloroso e senza dubbio difficile da esprimere artisticamente. Tu l’hai fatto in modo eccellente. Bravo.
    irene

  4. Personalmente non amo troppo la rima, però ammetto che sei riuscito a dare un bel ritmo, senza far perdere di profondità alla tematica dolorosamente attuale che hai affrontato. Bravo.
    Un saluto
    Katia

  5. Bella poesia, mi ricorda un bellissimo e triste brano di Guccini: canzone per un’amica.Tema di drammatica attualità, su cui riflettere. Personalmente, sostituirei quel “vile” con incosciente, forse.
    Bravo. Buona Pasqua.
    Nico.C

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