L’ho incontrato sul bus. La mattina del 31 dicembre, mentre mi recavo al lavoro. Insolitamente un bus semi vuoto con posti a sedere. Io ero seduta e l’ho visto salire. Era un uomo molto alto, massiccio, col capello e il sorriso aperto. Ha guardato il sedile libero di fianco, troppo alto, senza nessuna presa per sorreggersi ed ha scosso il capo. Io ho sorriso dentro di me, indovinando il suo pensiero che era pure il mio. Si é seduto difronte a me e mi ha detto:
-Ingegneri Signora, che teste!-
-Tanto studio e si rischia pure di cadere! Alla mia età poi!-
Ho sorriso, asserendo con la testa.
Vede, mi ha detto, io ero un semplice geometra, adesso ho ottantasei anni, ma ho vissuto lavorando fra gli ingegneri, sapesse che lotta fra architetti e ingegneri! L’architetto é colui che crea ed ha, come dire, la lode e la gratificazione dell’occhio…, l’ingegniere deve con i calcoli, far tornare tutto l’insieme dell’opera…, eh…, ne ho viste delle belle. Vado in giro, ho la tessera, a casa mi hanno detto: non comprare niente, c’é già tutto, ma io, una passeggiata al mercato la faccio lo stesso, tanto per sgranchirmi le gambe.
Io, continuavo rapita, ad ascoltarlo e ad asserire con la testa, poi, improvvisamente di nuovo la sua voce ferma e decisa:
-Signora , ma ha visto che cielo! Bisogna saper vedere tutto!-
Io, per la verità, mi ero già accorta di quel cielo chiaro, limpido, pulito, del sole glaciale bello e insolito, ma non so, erano tutti a farsi gli auguri di fine Anno, a pensare al parrucchiere, al cenone, e francamente, pensavo di averlo notato solo io, e mi ero seduta apposta proprio per godermelo ammirando quell’Arno ormai sporco, ora baciato dal sole che gli regalava dei riflessi che forse lo rendevano meno di mota, e invece, occhi non più giovani, m’invitavano alla riflessione.
Alla mia fermata, gli ho sorriso senza poter fare a meno di augurargli: Buon Anno e buona passeggiata. Lui il sole ce lo aveva dentro e aveva scelto me per la conversazione, non perché eravamo in pochi sul bus, ma probabilmente, nonostante la notevole differenza di età, avevamo gli stessi pensieri; forse aveva saputo leggere il mio volto, e sinceramente, non so se il complimento é rivolto a Lui o a me stessa.
A tutte le donne che stanotte hanno lavorato intensamente con granate elettriche o vecchie scope, l’augurio dal cuore: non fermatevi mai.
Buona Befana.
Sandra
già…
il sole dentro…
si parla tanto di carattere aperto e disponibilità, di generosità, di apertura agli altri, creatività del fare e, invece, è forse solo “ansia di protagonismo”.
non è il fare “molto” che qualifica, ma il “come” lo si fa.
è questo il discrimine, ma pochi capiscono…
altri si affannano solo a tenere la scena.
trovare persone che “condividono” è una fortuna rara.
ciao
anna
…cara Sandra,
qui nevica da ieri sera.
per me notte tranquilla e casalinga vicino al fuoco…
a
Bel racconto Sandra, io vivo in Sicilia e devo dire che il sole si fa vedere spesso qui, ma vederlo dentro le persone diventa sempre più difficile, spero che non si perda mai questa capacità già rara, mia madre era una donna molto sofferente ma il suo ottimismo l’ha fatta sorridere fino alla fine, lei mi diceva sempre di non guardare il bicchiere mezzo vuoto ma mezzo pieno, e così cambia tutto il senso delle cose… Buona festa anche a te. Un abbraccio da betta
Grazie Betta. Tua madre aveva ragione: guardare il bicchiere mezzo pieno ti cambia di gran lunga l’ottica della vita, l’ottimismo é un ingrediente indispensabile, ma siccome la vita é anche molto realismo, occorre anche tanto allenamento per vedere il bicchiere a metà.
Buon tutto, cara Betta.
sandra
Ciao Sandra
Mi piace il tuo racconto, sono convinto che tanti adulti (Saggi), non prendono a caso i mezzi pubblici, loro ci leggono, ci vogliono aiutare, ma non sanno come fare.
Il mondo è diffidente e i saggi non hanno più allievi, ecco il male del nostro mondo.
con stima Edo
Grazie Edoardo, della lettura, della stima e del contenuto del tuo commento.
A leggerci.
sandra
Ciao Sandra, trovo questo racconto bello e semplice. Per quanto mi riguarda
io adoro ascoltare le persone anziane, hanno un modo di parlare e raccontare molto affascinante, e lo diventano ancora di più se chi ascolta è veramente interessato.
Complimenti.
Grazia
Buon Anno Grazia e ben tornata.
Ti ringrazio della lettura. Auspichiamo tutti di essere presenti a lungo su questa terra e magari di avere anche qualcosa da raccontare…
Sandra
Ammetto che a volte sono scocciato dalle chiacchiere di persone che non aspettavano altro che trovare qualcuno per parlare del tutto e del nulla; a volte invece rimango incantato, ascolto e rifletto. Quasi sempre sono persone più attempate di me, e mi passano loro esperienze ed aneddoti con fare semplice e spontaneo.
Capisco che il primo ad essere disponibile dovrei essere io, ma a volte… ciao.
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Sergio
Beh, più che giusto, essere scocciato dalle chiacchere, anche per me in genere sono persone attempate, ma sinceramente, la cosa che mi sofferma all’ascolto é il pensiero che, avendo fortuna, anch’io invecchierò e magari quella mattina che ho voglia di raccontare qualcosa, mi piacerebbe che ci fosse qualcuno, forse molto più giovane di me, che mi ascoltasse volentieri e con curiosità.
Grazie dell’attenzione.
Sandra