Volevo visitare questo paese… lo volevo a tutti i costi! Rimandavo sempre… gli attentati… i rapimenti… la situazione politica… i costi molto alti… erano tutte situazioni che mi facevano desistere, e in cuor mio speravo sempre in uno spiraglio di luce!

Un giorno mi capita un’offerta da parte di una ditta francese che a quei tempi cercava di farsi conoscere in Italia, la “Nouvelles Frontieres”, cosa faccio? A questo punto vado!

Il programma: arrivo a Sana’a, Hodeida, Taiz, Sana’a, Thula, Hababa, Shibam, Mareb.

Purtroppo essendo una ditta nuova ha poche agenzie sul territorio italiano e devo andare a Genova per prenotare, 1 ora di macchina soltanto! Tutto a posto, saremo un gruppo di 10 persone tutte coraggiose e sicure, bene.

Il giorno prima della nostra partenza, haimè, rapiscono un ennesimo turista, un italiano per di più! Non mi faccio intimidire, ormai sono sicura di quel che faccio! Arrivo a Roma, incontro gli altri del gruppo, sono solo 6, una coppia ha rinunciato, non bisogna fare il gioco dei rapitori, hanno tutta la nostra disapprovazione!

Il volo è tranquillo, Sana’a ci accoglie con i suoi palazzi “merlettati” e la sua gente gentile e cordiale. Giriamo tranquilli anche da soli, non c’è pericolo alcuno. Basta fermarsi un momento e una folla di curiosi ci circonda e ci osserva come se fossimo creature provenienti da un altro pianeta. Le donne sono coperte, completamente coperte, si riescono solo a intravvedere i loro occhietti furbi, da dietro la loro “copertura” osservano tutto! Comandano gli uomini, almeno così ci pare, ma poi ci fanno notare che invece tutto quello che riguarda la famiglia, le decisioni importanti, l’economia tutto è in mano alle donne!

I panorami che scorrono davanti ai miei occhi sono idilliaci, capisco perchè P.Paolo Pasolini ha girato qui alcuni suoi film!

Una sera a Hodeida, al ristorante, sentiamo parlare italiano! Erano alcuni operai della “Coca Cola”, dovevano insegnare agli yemeniti la manutenzione dei macchinari! Stupiti di vederci ci chiedono: “ma vi ci hanno mandato o siete venuti di vostra volontà, ma che ci venite a fare in questi posti! Gli yemeniti sono così testoni che se spieghi le cose a 4 yemeniti e a un cammello alla fine l’unico che capisce è la bestia!”. Certo loro erano lì per lavoro e quindi non interessati alle bellezze del paese!

Ci è servita la scorta armata a Mareb, non che sia servita, siamo stati obbligati ad accettarla, l’ultimo rapimento, che tra l’altro si era risolto positivamente in pochi giorni, era avvenuto a Mareb! La famosa scorta, (tutti ragazzini molto, ma molto giovani) ci ha seguito anche nell’escursione a piedi, ci tenevano continuamente d’occhio, io mi ero persa uno scorcio per le mie foto, sono tornata indietro, quando se ne sono accorti mi sono venuti a cercare: arrabbiatissimi.

Sempre in questa zona, ci siamo fermati per il pranzo e nel salone del ristorante c’era tutto addobbato, pareva per un matrimonio, ma ci era capitato giorni prima e lo sposo era da solo con i suoi amici e parenti uomini, festeggiavano per la strada danzando e sparando colpi di Kalasnikof per aria, la sposa ci hanno detto che faceva la stessa cosa ma solo con le donne e rigorosamente in casa. Quindi questo ci sembrava strano… infatti sono cominciati ad arrivare, un po’ alla spicciolata, tanti uomini, solo uomini, tutti armati, quante armi c’erano in quella sala. Noi piccoli turisti eravamo relegati in un angolino, solo noi 5 donne del nostro gruppo di 8 persone, in mezzo a un mare di uomini armati! Non sentivo paura, ma disagio sì, ma la cosa che più mi pesa ancora oggi è quella di non aver scattato neanche una foto. Questi signori erano i vari capi delle varie fazioni o tribù locali, stavano decidendo i confini con l’Arabia Saudita, una zona di deserto assoluto che andava delineata e nessuno delle 2 parti voleva perdere neanche mezzo cm. Di tutta quella sabbia!

La nostra guida si assenta per alcuni minuti che a noi sono sembrati molto lunghi, torna accompagnata da 2 signori, sembrano complottare, non si capisce cosa vogliono, a un certo punto uno dei due ci tende la mano per presentarsi, l’altro lo imita, la guida ci spiega: erano il capo della polizia e il Ministro degli Interni, sono venuti a complimentarsi con noi per aver scelto il loro paese. Ci assicurano che non ci sarebbe accaduto nulla di spiacevole perchè eravamo sotto la loro protezione… e le foto? ho avuto timore continuavo a pensare: E se a scatto rispondesse scatto? non mi capiterà mai più una cosa del genere e io non l’ho documentata, una cosa imperdonabile!

Al di là di tutto sono stata molto felice di aver visitato questo paese fiabesco!

 

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