Ti guardavo che mi raccontavi te stessa

In quelle rare notti che minacciavano dall’alto

Di dividere ciò che il nulla non poteva

E ti ricordo tra le mie mani

Quando ancora potevo sfiorarti

E sognarti con me ovunque

Meravigliosa eri

Di raggi cosparsa

E di rose profumata

Quando ancora potevo sfiorarti

E sognarti con me ovunque

Finì la primavera

Le stelle in cielo si spensero

Una dopo l’altra d’addii cantarono

E a sentire quel dolce suono mi persi

A volte penso di dover tornare

Donarmi di nuovo a te

Ma la notte la sento così scura

Che fuggire sarebbe oblio

 

5 pensiero su “Un fiore di notte”
  1. “a volte penso di dover tornare…”
    è il dubbio che spesso ci assale.
    se sia giusto rivangare ciò che è passato o custodirne il ricordo…
    nessuno conosce la risposta.
    quisque faber fortunae suae, ognuno, quindi può rispondere solo di sè.
    mi piace questa lirica sospesa a metà, mi piace ricordare, mi piace l’atmosfera descritta.
    anna

  2. Delicata, malinconica, un tenero ricordo velato di rimpianto.
    Bravo.

    Katia

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