Giro le pagine
mentre dentro di me
tutto si svuota
Le tocco
e mi bruciano le mani
frase dopo frase
foto dopo foto
Con la sua calligrafia
così rotonda
che mi buca gli occhi
Tutto è dolore
tutto è senza fine
ma non riesco a staccare lo sguardo
e così vado avanti
Ripercorro la storia
maledicendo quel giorno
e tutti quelli, che mai saranno
E penso a quello che eravamo
mentre i fogli si riempivano
di noi stessi
del nostro stare insieme
Arrivato in fondo
la vista è appannata
e la mente vacilla
Chiudo il diario
e lo ripongo
dove è sempre stato
in fondo al mio cuore
La prima parte mi è piaciuta molto, ha un tocco reale la prima parte, perché le pagine a un certo punto si ravvivano ed esplodono nel significato comunicato, il rosso viene calpestato e poi a poco a poco si estingue nelle restanti strofe.
Eh caro Andrea, se posso…, io non riaprirei quel diario, non leggendolo sulla carta, per riassaporarlo userei la mente, ha più fantasia ed é meno severa della carta.
Ciao.
Sandra
Bella poesia, piena di sentimento… bravo.
ire
Caro Andrea, è bellissima questa poesia, mi ha lasciato quella malinconia dolce, che rimane dentro dopo la fine di un amore, bravo, ciao da Betta
….e là credo che debba restare, quale patrimonio di affetto e di sentimento del cammino di una vita.
Una bella poesia che sembra chiudere sul passato, ma che testimonia un ricordo ancora vivo e ancora vero.
Ciao
anna
Grazie Maren, Sandra, Irene e Betta per i vostri commenti.
Un saluto
Andrea
Prego. I commenti incoraggiano e destano la poesia.
Grazie anche a te Anna.
Con stima
Andrea
Bella poesia, dedicata ad un grande amore.
Capisco anche che se “maledici” quel giorno avrai i tuoi motivi.
In ogni caso mi è piaciuta molto.
Ciao. QS-TANZ.
Dolorosamente bella… immergersi in ciò che è stato a volte è una sorta di autopunizione inevitabile, oltre che necessaria per riuscire a tornare al presente confidando in quello che sarà.
Un sorriso
Katia
Un grazie anche a voi QS-TANZ e Katia.
Un abbraccio
Andrea