Ti ho conosciuta alla fine degli anni ’70, eravamo nel medesimo ambiente di lavoro. Stravagante, particolare, bella, alta, magra, bionda e …due pezzetti di cielo al posto degli occhi. Vestivi con abiti dello stile di quel periodo, un po’ tipo “falso trasandato”, ma erano per te, anche se tu avresti indossato con eleganza qualsiasi “cencio” messo addosso. Avevi la personalità e il profumo dell’intellettuale, anche se la tua laurea in “Storia dell’Arte” era da sempre in un cassetto. Avevi una voce bellissima e spesso cantavi, riscuotendo ammirazione. Ti ricordo un agosto, appena tornata da lidi esotici dalle vacanze. Arrivasti in ufficio, dopo una pedalata in bicicletta, era caldo, il tuo corpo era completamente dorato, un paio di pantaloni ed una camicetta aperta e annodata sotto il seno. Ti fotografai con gli occhi e questa é una delle più belle immagini che ho di te.
A quel tempo ti occupavi di cultura e nel nostro ambiente ne fabbricavamo molta. Eri sposata con un americano, Peter, ma non avevi nessun figlio. Tua madre aveva creato una farfalla, ma la voleva solo per sé, così che spesso ti ho vista piangere per mediare questo rapporto che ti stava troppo stretto e da cui, per educazione ed amore, non osavi ribellarti più di tanto.
Poi il tuo amore per Peter si trasformò in affetto e ti innamorasti di un ‘altra persona, al punto che, negli anni ’80, diventasti madre di una bellissima bambina ed iniziasti a vivere la tua storia da favola.
Cosa é successo dopo pochi anni, non lo conosco. So che la tua storia é finita, sei tornata a casa da tua madre, la tua testa é stata definita “inaffidabile”, la tua bambina ti é stata tolta e, molto piccola, é andata a vivere col padre. Tu la vedevi solo saltuariamente. Ti sei lamentata con me di questo fatto, poi, con gli anni, ho saputo che la tua unica compagna, fino all’altro giorno, é stata la bottiglia.
Anni addietro, ti ho telefonato e parlando con me al telefono, nel sentire la mia voce, mi hai detto?:
– Sei un fantasma?-
Eri sobria ed era un dopocena.
– Vengo dal presente – ti ho risposto e tu mi hai detto:
– Non sono più quella di prima…-
Ti ho vista un giorno anche in strada. Tu non mi hai riconosciuta. Pioveva, camminavi attaccata ai muri. Ho pianto e sono andata via.
Voglio regalarti almeno questo abbraccio. Ho saputo che sei uscita da quel lussuoso palazzo sul Lungarno della nostra bella città e dall’ultimo piano dove abitavi nel più assoluto silenzio. Chi c’era, ha fatto molto silenzio, quasi fosse una vergogna morire. Quando nel palazzo hanno saputo, era tardi, non c’era più tempo neanche per regalarti un fiore.
Io non riesco a liberarmi del passato, perché fa parte del mio “io”; non mi appartengono i sentimenti balneari, conosco solo sensazioni intense e forti e sono anche capace di soffrire molto. Fa parte della mia natura. Per questo ho voluto “abbracciarti così”, perché so che ti sarebbe piaciuto.
Ciao Elly, ti lascio andare.
Cara Sandra,
sei unica anche nei sentimenti, bello quest’inno all’amicizia molto bello. Complimentissimi
Grazie Chiara. Era una persona “teatrale”, se posso dire. Si occupava di Eventi Musicali e di Teatro. Non le sarebbe piaciuto, uscire di scena, in silenzio e solitudine. Io, ho risposto ad una mia esigenza, che combacia con quello che le sarebbe piaciuto.
Ciao.
Sandra
Trattengo a stento le lacrime… Con poche pennellate hai creato un quadro intenso e immortale… Oltre ad essere bravissima sei una persona splendida e sensibile… Saluto elly con un bacio lanciato tra le stelle… Dove ora sicuramete quell’angelo biondo e sfortunato vola libero…
Bello e delicato, il tuo saluto, alla triste storia di una sfortunata amica. Da lassù avrà sorriso, non è stata dimenticata.
Un saluto
Nico.C
Cara Sandra… la morte nella sua brutale essenza è persino una cosa banale…
il problema è la vita…
Seneca così scriveva nelle sue “Lettere a Lucilio”: “Alcuni cessano di vivere prima ancora di cominciare”… temo che la tua cara amica di questo abbia sofferto…
ti sono vicino…
f.
Un niente talvolta contribuisce a far precipitare persone invidiabili nello sconforto travolgente.
Le prospettive di vita cambiano, l’orizzonte si oscura, il cielo si abbassa.
Ciò che il giorno prima era fantasia diventa cupa realtà e la vita appare come non più degna di apprezzamento.
Quando la morte stende un velo pietoso sulla vita di costoro, è bene ricordare il bene e il bello della loro vita, dei legami che hanno avuto con noi.
Il resto va chiuso in una scatola da riporre tra le cose da dimenticare, perchè ad altri tocca il rimorso per aver scatenato l’inizio della fine.
Brava, Sandra.
Le donne sono anche questo: custodi degli affetti e dei ricordi.
anna
X Giuseppeantonio:
Grazie del pensiero; le sarebbe piaciuto ricevere baci fra le stelle…
sandra
X Nico:
Grazie anche a te. Da questo mio pensiero, é nata una scia di calore umano.
X Frank:
Sono d’accodo con te e con Seneca. Aggiungo solo un pensiero semplice: alcune donne sono meno fortunate di altre.
Grazie. Sandra
X Anna
E’ vero, carissima, le donne sono anche custodi di affetti e ricordi, ed io, questo ho fatto.
ciao.
Sandra
Cara Sandra, ho pianto leggendo questa storia, si sente, fra le righe, la tua sofferenza, e l’affetto che avevi per la tua amica. Mi è sembrato quasi di vedere, ad una ad una le scene, del tuo scritto, ed ho provato una stretta al cuore. Sei molto brava, oltre che una persona bellissima. Ti stimo tanto, e ti abbraccio col cuore. Ciao da Betta.
PS; scusa il ritardo
Uno splendido omaggio ad un’amica fragile e non troppo fortunata, che hai riscattato da un oblio immeritato. Grazie alle tue parole Elly ha lasciato un segno anche nei cuori di chi non l’ha conosciuta.
Un abbraccio
Katia
Ciao Sandra, abbraccio anche io la tua amica Elly.
Un abbraccio.
X Betta
Grazie cara Betta della lettura e del commento. Forse, a volte siamo delle belle persone perché abbiamo ricevuto tanto, perché lo abbiamo saputo raccogliere, perché ne siamo consapevoli.
A presto.
Sandra
X Katia
Ti ringrazio dell’apprezzamento che anche Lei avrebbe raccolto molto volentieri.
Ciao.
Sandra
X Lucia
Grazie, abbiamo tutti bisogno di abbracci.
Ciao.
sandra
Hai scritto dal profondo, e si sente.
E’ incomprensibile come, a volte, ci si possa fare così male da noi stessi.
E’ difficile pure pensare che la morte, a volte, possa essere una liberazione.
Ma ciò che hai scritto non fa male, anzi, fa meditare.
Brava.
X Sergio
Credo che ognuno di noi, animali intelligenti, pensanti e parlanti, abbia bisogno di essere ricordato, pensato, amato in vita e anche dopo.
Qualcuno é molto fortunato e probabilmente lo é perché -é stato presente- , altri per tanti loro motivi, forse anche validi, sono tollerati se non addirittura dimenticati, nella loro passerella della vita.
Chi sa ricordare deve avere la capacità di riportare un sorriso e un abbraccio d’affetto a chi non ricorda più questo calore.
Grazie della lettura e del commento.
Sandra
Ciao Sandra, leggendo questo bellissimo scritto mi sono venuti i brividi: si sente tutto l’affetto che avevi per la tua amica Elly ed io ad Elly auguro di trovare un po’ di serenità che sono sicura meritava di vivere sulla terra ma se c’è un paradiso e credo che ci sia sono sicura che ti starà guardando con un grande sorriso, complimenti per tutte le emozioni che mi hai trasmesso con le tue parole.
X Angela
Grazie Angela, per aver letto, per aver apprezzato, per aver espresso emozioni.
Il “buono” esiste in ogni persona, e tutti, penso, meritano una mano vicina, alla partenza da questa terra.
Un saluto.
Sandra