Cielo azzurro terso, aria frizzantina,

l’arcobaleno fa da sfondo all’imbiancate cime.

Un tumultuoso torrente di montagna,

si adagia lento,

nel letto della fiumara a valle,

dove buoi e pecore, pascolano calme,

sotto lo sguardo vigile, dei pastori,

con in mano l’immancabile bastone.

Negli orti, piegati sulla terra, 

dei contadini,

che vivono in paesi che sembrano presepi,

dove i bimbi giocano liberi e felici, 

lontano dai pericoli,

e corrono nel vento,

sognando di fermare il tempo, 

per non diventare grandi,

e dover lasciare quell’angolo di sud,

dove son venuti al mondo.

Dove tutti i dì il sole ti bacia la fronte,

in un paesino alle falde dell’Aspromonte…

 

7 pensiero su “Aspromonte”
  1. Una bella fotografia, il quadro di un’Italia che ricorda quella di un tempo, dove la terra é coltivata anche se spesso ingrata, dove i bambini giocano liberi all’aria aperta, dove il progresso con la sua tecnologia e le sue macchine é un attimo accantonato.
    Grazie Nico per aver cantato qualcosa che ancora esiste, per non dimenticare.
    Sandra

  2. Si respira un’atmosfera serena in questo angolo di mondo in cui il tempo sembra scorrere senza fretta, scandito dal ritmo di una vita semplice. Una piacevole descrizione bucolica che riscatta una terra che forse pochi conoscono nella sua natura più vera.
    Se posso permettermi solo un piccolo consiglio, Nico, ricontrolla le virgole tra soggetto e verbo, per il resto, bravo.
    Un caro saluto.
    Katia

  3. Effettivamente così sembrano i paesini dell’Aspromonte. Appaiono dimenticati e soli e spesso lo sono davvero.
    I bambini giocano liberi e felici ma ben presto arriva la fanciullezza e chi spera in un futuro migliore non può restare a guardare i monti e il verde perchè purtroppo deve spostarsi per lavorare e per studiare. Oggi i paesi aspromontani si riempiono solo d’estate o durante i pochi giorni delle feste natalizie. Neanche i buoi si vedono più, tranne piccole eccezzioni di famiglie rigidamente tradizionaliste o allevatori ormai di professione.
    L’Aspromonte, l’estrema vetta dell’Italia peninsulare, rimane oggi un luogo che racchiude sacro e profano, misteri e riti, fede e vita, divertimento e pace. Io, che l’Asprmonte lo vedo ogni giorno dalla mia finestra dalla Piana, amo la montagna e quel fascino di tradizioni che nasconde e mostra solo in rari ed importanti momenti.
    Visitate l’Aspromonte e forse poi riuscirete a capire! Esso non rappresenta più “malavita” ma soprattutto cordialità e ospitalità.
    Un bel “quadro” della nostra bella Calabria. Complimenti!
    Raf

  4. Mi unisco ad Anna ed è proprio un bel quadretto bucolico e ben strutturato.
    Niente male per un poeta che sa anche essere paesaggista.
    Bravo. Ciao. QS-TANZ.

  5. Grazie a tutti, e… scusate il ritardo.
    Un caro saluto.
    Nico. C

    X Katia
    Grazie del consiglio.

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