Ritorna l’aria della sera
i giochi d’acqua di fontane infinite
i giochi d’aria e d’ombre
mute statue che guardano
giardini troppo estesi
densi di tempo e d’umide piante.
Il silenzio della notte
ne accarezza i volti antichi
e l’umidità le impregna
di violenti odori d’acanto.
Fragili imperatori
sommersi dalla spessa sera
si bagnano nel freddo lago del ricordo
declinando il capo
sui fertili muschi della memoria.
anni ’90
Mi é piaciuta. Si respira l’aria fresca della notte, l’odore del bagnato e il profumo dei secoli.
Ciao.
Sandra
Che bella poesia, fascinosa, ricca di sensazioni e di immagini che scorrono davanti agli occhi e nei ricordi, di una Roma senza tempo e grandiosa…
Bravo.
anna
Un’emozionante e suggestiva passeggiata, nel giardino, della splendida “Città Eterna”.
Molto bella, bravissimo.
Nico.C
Una poesia d’atmosfera, raffinata, uno sguardo d’autore che attraversa i secoli e ci restituisce il fascino intramontabile di un’epoca, Bravo,
Katia
Molto bella, sembra di guardare un dipinto, dove la storia prende anima, bravo. Ciao da Betta
Eppure qui ho usato – cosa che Montale aborriva – la parola “acanto”…
Grazie mille comunque…