Ciao, ci sei anche tu? E potevo mancare? Dai…, se ci sei tu, carissimo, ci sono anch’io e fra poco arriverà anche lei, sempre per ultima: la tosse.

Mal di gola: E’ così semplice prenderla alla sprovvista, é un gioco. Io però, ne converrai, inizio sempre per primo…, silenziosamente e poi, mi faccio sentire con tutta la mia potenza.

Raffreddore: Già…, Lei é così morbida, dolce, tenera, non si arrabbia mai, hai visto? Prende quelle sue cose ridicole, che a me fanno solo il solletico, così poi, la faccio pure starnutire e strombazzare. Ha quel piccolo naso che é un po’ rivolto al cielo…, e quando diventa rosso é proprio buffo.

Mal di gola: si, però, anche Lei se le cerca dai…, l’altro giorno il vento soffiava fortissimo, hai visto? Anche un vaso é caduto dal balcone ed é andato a finire in mille pezzi nel giardino. Lei tutta in corsa, é uscita fuori dalla sua casa calda e così com’era é scesa in giardino a raccogliere tutto. Scusa, come si fa a non catturarla, era troppo appetitosa!

Raffreddore: Hai visto l’altro giorno…, era uscito il sole, Lei pensava fosse già arrivato Aprile, quel suo mese, che lei chiama: il suo menestrello. Mi viene da ridere. Suo, poi…, come se non sapessimo tutti che Aprile é un gran farfallone e quando si incupisce poi, é peggio di novembre: acqua a catinelle e freddo, in più ci sono pure gli alberi fioriti…, ed a volte fa talmente freddo che sciupa tutto. Ma Lei insiste, lo adora, va bene l’ha vista nascere, ma sai da allora quante primavere sono passate…

Tosse: Ma che state facendo il concidiabolo, per la miseria… e poi dicono delle femmine…, fate il vostro lavoro e basta…, pettegoli, come io faccio il mio. Con la mia presenza, state tranquilli che non dorme più. La faccio andare in su e giù di notte per tutta la casa. Per non disturbare gli altri, si alza dal letto, perché come rimette la testa sul cuscino…, arrivo io, potentissima.

Ambedue: ehi…, ma che é gelosa? Boh, certo, lei, stai tranquillo che non se la fila nessuno… eh, già.., questo non le va giù, ma cosa vuoi, o é grassa, o é secca…, non trova mai la giusta misura.

Tutti e tre: ehi, ma che cosa succede? Oddio affogo… non respiro…, brucio…,  ma che cos’é questa roba liquida che scende per la gola? Non sono le solite sue cose…, devo uscire, no esco prima io, non resisto, ti arrangi, io sono arrivato per primo, ed io allora che sono femmina…, fate uscire prima me, non spingere, maleducato…, già perché tu invece sei una signora…

Oh, per fortuna siamo fuori…, ma che cos’era quella roba? Giù per la gola bruciava, mai sentita…

Non lo so…, io prima di rientrare ci voglio pensare…, beh, possiamo andare da altre parti…

 

Ma che cosa mi avete fatto bere? Non sono abituata a bere alcolici…, non mi piacciono…, che mi avete messo dentro il bicchiere di latte caldo?

Cognac- Fins Bois- roba corposa e robusta…

Ho sentito, vado a fuoco; così passerò dai soliti corteggiatori, ad un altro più possente e pericoloso: il mal di stomaco…, ma perché poi, cercano tutti me?

 

…C’é tempo ancora per tornare…, in fondo dai, non ti abbiamo mai fatto veramente male…

 

11 pensiero su “Corteggiatori assidui”
  1. La mia nonna diceva che i malanni di stagione guariscono con la cura delle tre “elle”: lana, latte e letto.
    Oggi cerchiamo di ottimizzare i tempi e siamo presi d’assalto dalla natura che ci trova sguarniti di difese davanti all’ovvio, cioè la naturale fragilità.
    Hai saputo ben rendere quel fastidio che ci prende spesso e non se ne va mai ed è divertente il modo in cui lo hai reso.
    …la nonna usava il miele, ma a casi estremi, estremi rimedi: un goccio di cognac infastidisce ancor più l’avversario e lo mette ko.
    Ciao
    anna
    (quella di sempre, non quella che si firma come me e non l’ha ancora capito di variare di un po’ il suo nikname!)

  2. Che racconto carino! Mi ha fatto sorridere tanto! E fa sempre bene…
    Ciao, rosatea.

  3. Troppo carino. Ribadisco: il tuo modo di scrivere dando anima alle cose, fa diventare tutto più leggero, anche una fastidiosa influenza può diventare, divertente. Sei troppo brava, direi unica, è sempre un piacere leggerti, ti abbraccio. Ciao da Betta

  4. Brava Sandra è un racconto divertente e fantasioso.
    Un abbraccio.

  5. Carinissimo davvero, un dialogo divertente e… salutare. Mi ha strappato più di un sorriso, bravissima.
    Nico.C

  6. Ottima idea!
    Forse avrei lasciato qualcosa in più al sottinteso: alcune frasi spiegano troppo, e sono convinto che meno si spieghi e meglio si goda della narrazione.
    Resta comunque una splendida idea.

  7. X
    Anna, Rosatea, Betta, Angela, Lucia, Nico:
    Grazie tante della lettura e per il “divertimento” che pare vi abbia procurato “prendendomi amorevomente in giro”.
    X
    Chebobijim
    Grazie per esserti avvicinato ad un mio lavoro e naturalmente terrò ben presente il tuo consiglio, lascerò un po’ di più al “sottinteso.”

    Un saluto a tutti.
    Sandra

  8. Un simpatico siparietto teatrale, un vociare pettegolo e divertente. Nel passare da “dentro” a “fuori” ecco comparire anche la voce della protagonista, palcoscenico (suo malgrado) della commedia in atto. Bella nella sua costruzione narrativa.
    Un caro saluto
    Katia

  9. Ma che carino! Davvero originale, sei molto fantasiosa!
    Un abbraccio.
    Ilaria

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