A Federico del Prete, sindacalista ucciso dalla cammora il 18/02/2002.

“Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.” Giovanni Falcone

Federico del Prete era un uomo come tanti, uomo onesto in una terra dove è più facile abbassare la testa e dire si al Sistema, che reagire, dove e più facile tacere che urlare al mondo le sue ingiustizie, dove è più facile piegarsi che rialzarsi. Federico non si è piegato, non ha taciuto, ha semplicemente urlato, ha denunciato, ha fatto riflettere, ha fondato un sindacato con tremila iscritti, ed per questo che è stato ammazzato. Hanno ammazzato un uomo ma la sua idea rimarrà nei cuori come traccia indelebile, la sua semplicità, il suo lottare per i più deboli contro i potenti, lo fanno diventare ai miei occhi un eroe. Ma chi è l’eroe? Chi si immola per un ideale, chi crede di poter costruire un mondo migliore e combatte perseguendo ideali di giustizia, onestà. Se questa è una definizione di eroe Federico lo è, si un eroe silente di cui nessuno ha parlato, che alcuni hanno cercato di infangare. Un eroe messo nel dimenticatoio perchè troppo scomodo, un eroe silente dei nostri giorni o semplicemente un uomo, un grande uomo. Facciamo che la morte di Federico e di tanti uomini onesti non sia vana, combattiamo una lotta che non è solo dei meridionali ma di tutti gli italiani onesti, alziamo la testa e urliamo basta, non pieghiamo le nostre teste, ma reagiamo, abbiamo sulla coscienza la sua morte, certo non abbiamo premuto il grilletto ma la nostra codardia ci ha reso schiavi e complici di questa morte innocente. Adesso non è più tempo di piangere dice Salvatore Borsellino, ma di reagire, reagire, reagire è ora di smetterla di usare la paura come giustificazione, di dire non è un problema che mi tocca, perché non sono meridionale. Forse quello che dico è banale, ma nasce dal cuore, quando ho letto la storia di Federico, mi sono indignata e quasi vergognata di esse italiana perché ho capito quanto vale una vita umana in questo paese, niente. Un esempio questo è Federico, un uomo che ha dato tutto per perseguire ideali di una nobiltà, poco conosciuta, in una terra dove si conosce solo la paura, dove si dice si anche quando si dovrebbe dire no. Grazie per il tuo umile gesto, grazie perché la tua storia ci ha insegnato che bisogna lottare per quello in cui si crede, anche se a te ti è costata la vita. E come dicono gli A67 in una loro bellissima canzone “la paura fa novanta, la dignità fa centottanta”.

 

5 pensiero su “Eroe silente”
  1. Quanti eroi silenti dobbiamo ancora ricordare purtroppo. Ho la vaga impressione che non finirà qui questa lunga lista cara chiara.
    Si, perchè come giustamente dici è un problema italiano e non locale e fino a quando in OGNI italiano non “scatta” quel meccanismo mentale di ribellione, fin quando almeno UNO (ne basta uno soltanto) coltiva ancora la mentalità che molti hanno oggi il problema non si risolve.
    Io sono calabrese e vivo in una zona dove queste cose sono “pane quotidiano”. A volte io capisco chi ha paura, chi teme per la propria famiglia, forse anche io ne avrei ma semplicemente perchè so di cosa è capace quello che tu chiami “Sistema”.
    Il sistema non lo può sfidare il singolo cittadino. Il sistema non ha faccia, non ha nome, non ha soprattutto pietà.
    E’ un discorso che mi tocca molto ed è molto difficile da affrontare e a volte penso che condizioni giornalmente le mie scelte.
    Falcone è stato un eroe, oggi non sono poi così tanti coloro che sono disposti a seguirlo.
    Non è rassegnazione però quello che voglio far arrivare quanto la sensazione che spesso il singolo cittadino è lasciato solo nelle mani del sistema e nulla può fare.
    Almeno grazie per aver ricordato un eroe silente.
    Raf

  2. Grazie Chiara per questo bel pezzo che riporta la nostra mente, preparata all’estate, al mare e al divertimento, a riflettere sulle brutture e i disagi grandi del nostro Paese.
    La dignità dell’UOMO, dovrebbe essere viva e pulsare come il nostro cuore, a volte, purtroppo, pare inesistente.
    Cinque stelle e un saluto.
    Sandra

  3. Grazie per avermi fatto conoscere la storia di questo uomo coraggioso, umile e determinato.
    Ciao Chiara. QS-TANZ.

  4. Caro Raf,
    quello che voglio dire, forse in maniera forse semplicistica che è vero un singolo non può fare niente ma tanti singoli fanno una forza, gli eroi silenti sono tanti ma non solo uomini uccisi, anche coloro che vivono da reclusi sotto scorta come, Roberto Saviano o Pino Masciari che ha denunciato il pizzo ma poi è stato abbandonato dallo stato che gli ha tolto la scorta. E’ a questi eroi silenti che va il mio pensiero e come dice Aldo Pecora “chi non si indigna non vale niente” questo ragazzo ha 23 anni e ha fondato il movimento ammazzateci tutti, tu sei calbrese quindi dovresti conoscerlo. Queste persone si sono messe in gioco ora sta a noi seguirle, con stima chiara.

    Per Sandra e Qs
    grazie per i commenti, sempre pronti e genorosi spero che questi possano essere spunti di riflessione per chicchierare tra amici.
    chiara

  5. Le storie degli uomini forti dovrebbero servire a risvegliare le coscienze ma mi chiedo: c’è ancora qualcuno disposto ad ascoltare? Spero di si e sicuramente è così se siamo qui a parlarne…
    complimenti!
    rosatea.

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