Ferma il passo incerto
confuso tra migliaia
di orme senza meta.
Ascolta la saggezza
del silenzio,
lasciati cullare dai sussurri
del vento tra le foglie,
assapora la pace
di questo momento,
l’invito a chiudere gli occhi
e spalancare le finestre
che danno sul giardino in fiore
della coscienza.
Non lasciarti distrarre
dalla vanità del mondo
dal passato che imbriglia
dal futuro che scalpita irrequieto
dall’effimero che ammalia.
Concentrati sull’infinitamente piccolo
e conoscerai la gioia dell’immenso,
ammira con gratitudine
le meraviglie nascoste nell’eternità
di un battito di cuore:
nell’essenza dell’oggi
accarezza il dono della vita.
Riscopri l’amore per te stesso
nel respiro calmo e regolare
che accompagna
il muto dialogare di anima e corpo,
dissetati alla sorgente
nata dal soffio dello Spirito
e quando avrai saziato
il tuo bisogno di assoluto
guardami un’ultima volta,
senza rimpianti.
Un’ombra fuggevole,
poi la luce di un sorriso
illuminerà l’uomo nuovo
che hai di fronte.
Una bellissima poesia che sa di pace e di serenità interna ed esterna.
Sei sulla buona strada, cara katia.
Un bacio.
Sandra
Una lirica bellissima che comunica serenità e riflessione, invita alla riscoperta della propria identità e del proprio valore.
Non è il ripiegamento su di sè, ma il concentrarsi per riprendere forza e continuare.
Mi piace molto il senso di umanità, di fiducia e di positiva convinzione che ognuno può vivere esperienze deludenti e drammatiche, ma ha pur sempre la possibilità di riprendersi.
Un abbraccio e complimenti per le poesie belle e profonde che scrivi.
Ciao
anna
Un inno alla serenità ed all’apprezzamento del quotidiano e delle piccole cose.
Questa sei tu Katia dipinta in un messaggio di speranza e di rinnovamento.
E’ davvero bella questa poesia: delicata ma che racchiude il giusto grado di determinazione nel cercare la rinascita per dissetarsi ad una nuova fonte.
Bravissima. Con stima. QS-TANZ.
Bella e profonda poesia, un invito a fermarsi per una riflessione, guardarsi dentro e ripartire con serena fiducia, guardando al futuro con gli occhi del cuore.
Sempre più brava, complimenti.
Ciao.
Nico.C
Mi è piaciuto molto meno il ‘tono’ da consiglio della poesia, però nel significato rimane certamente profonda; l’inizio lascia molto più spazio all’immaginazione ciò una poesia deve dare: la capacità di creare idee, atti, scene e questo si sposa molto bene con l’accostamento e la scelta delle parole; esse danno come un ritmo, libero, presente, magari confuso, ma delicato.
Carissimi,
vi ringrazio per la lettura ed i commenti, sempre graditi e puntuali. Ogni volta è un’emozione ritrovarmi nelle vostre parole.
.
x Sandra: la strada è ancora lunga e non sarà sempre in piano, ma sono in cammino e questo è l’importante. Grazie per la tua vicinanza, un bacio anche a te.
.
x Anna: ti ringrazio per il commento così ben articolato e per i complimenti. Sai quanto ti stimo e ti apprezzo, un abbraccio.
.
x QS-TANZ: faccio capolino tra le sfumature del dipinto in cui hai colto la mia essenza e ti sorrido complice. Grazie per la tua amicizia, la stima è reciproca.
.
x Nico. C: gli occhi del cuore sono gli unici con cui valga la pena guardare il mondo, non pensi? Ti ringrazio per l’attenzione e per i complimenti. Un saluto alle nostre origini comuni. Ciao.
Cara maren,
ti ringrazio per esserti soffermata ad analizzare la mia poesia. Non ho la presunzione di dare dei consigli a nessuno, se non a me stessa, però ammetto che nella scelta del tempo e nell’invito rivolto ad un “tu” universale, si percepisce quel tono da consiglio cui fai riferimento. Sono contenta che tu abbia apprezzato parole ed accostamenti, volevo che il testo fluisse lieve, accompagnando dolcemente il lettore alla riscoperta finale.
Grazie e a presto.
Katia
Ben detto, (un tono esortativo).
Si, cara Katia, è tutto profondamente vero e giusto… ma….
la mattina, quando esco per andare al lavoro, incontro Lucia. La vedo in garage, quando entrambi prendiamo la macchina per tuffarci nel traffico caotico dell’ora di punta.
E’ una donna graziosa un po’ paffutella. Una giovane mamma che da poco ha avuto una bimba. Ci scambiamo quasi sempre due parole di saluto e in quegli istanti lei mi trasmette il senso della giornata che l’aspetta.
Tempi scanditi dalle necessità, il rientro, i tempi contingentati, qualche ansia per la salute della sua bambina.
Io la ascolto volentieri mentre la porta del box si apre lentamente, le presto una certa attenzione.
Capisco le sue preoccupazioni e la rincuoro con qualche parola semplice o una battuta, tanto per sdrammatizzare.
E lei va via contenta di quelle due parole.
Mi immergo nel traffico. Semafori, stop, code.
Quanto tempo per osservare dal finestrino della mia vettura.
Le case, le altre macchine, i passanti.
Non so se hai mai notato, ma i volti che incroci mentre attraversi il solito viale e giri alla seconda traversa a destra, sono spesso seri, imbronciati, tesi. Mi sembra talvolta di sentire financo i pensieri di tutta quella moltitudine alle prese con gli affanni di una giornata appena incominciata.
Qualche imprecazione, qualche sguardo assente, sbadato e distratto.
C’è quello che si guarda dallo specchietto e si sistema la cravatta, quella che, ferma al semaforo, si ripassa il rossetto sulle labbra per piacere di più.
Nonni che portano i nipotini a spasso. Ragazzi che con lo zainetto in spalla si dirigono con passo veloce e testa bassa all’ora di lezione.
Arrivo in ufficio e già avverto la prima grana in arrivo. Anna che mi viene incontro ansimante perchè non è arrivata la mail da Francoforte, Roberto che mi porta la corrispondenza da firmare, Michele che mi aspetta per fissare la prossima riunione.
Tutti di corsa, tutti alle prese con i problemi più o meno grandi, più o meno importanti che il lavoro comporta.
E ognuno affronta la situazione secondo il proprio estro, la propria sensibilità, la propria inventiva..
ecco.. questa è una giornata tipo…
mi fermo.
Scusa la lunghezza di questo mio commento, ma tu hai il potere di suscitare in me “terribili” riflessioni.. credo tu abbia capito ciò che intendo..
un abbraccio..
f.
Caro frank,
ho letto con piacere il tuo interessante commento e sono lieta di averti indotto a quella che definisci una “terribile” riflessione. Credo di aver capito il senso del tuo discorso e ti confesso che la giornata tipo che hai descritto non è molto diversa dalle mie. Cambiano i nomi e la latitudine, forse, ma i piccoli grandi problemi di ogni giorno, gli imprevisti in ufficio, le tensioni e le delusioni sono le stesse. La donna che si trucca frettolosamente allo specchietto potrei essere io, se non fosse che da incosciente spesso non attendo il rosso di un semaforo… a quanto detto aggiungi il ritorno a casa la sera con la cena ancora da preparare (e magari hai dimenticato di tirar fuori qualcosa dal freezer), ti distendi sul letto ancora vestita, lo sguardo rivolto al cellulare che ha suonato tutto il giorno e non era quasi mai chi avresti voluto sentire… ognuno affronta il ring della vita come può, verissimo, ma riuscire ad estraniarsi anche solo per un attimo da tutto questo, per respirare la libertà di essere semplicemente vivi e presenti a se stessi, credo sia un atto dovuto, oltre che un augurio, non pensi?
Un abbraccio anche a te e un sentito grazie per il tuo gradito intervento.
Katia
Sai cosa mi induce a non farlo..? La paura di trovarmi di fronte ad uno sconosciuto… e la cosa mi inqueta… non poco…
😉
ciao!
f.
Molto bella! Il ritorno alla realtà attraverso la riscoperta della piccole cose… davvero ricca di sentimento!
Besitos 🙂
x LadradiSogni: grazie per la lettura ed il commento. Senza sentimento mi riesce difficile fare qualunque cosa, in effetti, e quando scrivo credo (nel mio piccolo) di mettercene sempre tanto.
Besitos a tí también y… ¡hasta pronto!
Katia
A Katia, Aprile 17th, 2009.
Così ho firmato al tuo posto;
dopo aver copiato la tua poesia per rispondere ad un messaggio …
Poi, mi sono fermato.
Poi, ho letto i commenti a te dedicati.
Poi, mi sono pentito …
di averti preso così di peso un pensiero, che forse per te significava anche più di quello che significa a me.
Però, con altre parole, in altri tempi, anch’io ho scritto simili poesie;
– il web non esisteva –
rileggendo “Catarsi allo specchio” ritrovo quello che alla fine dichiari.
Mi piaceva per questo.
Per questo l’ho copiata e appiccata vicino ad un’immagine di sorgente, gorgogliante nel bosco di muschi e licheni, cristallina.
L’immagine, mi sembrava potesse completare, come fosse un mio commento, l’idea che le parole volevano trasportare.
Quando tra i commenti ho letto quello di Maren, mi sono risvegliato.
….!
Ora, sotto il tuo sottile consiglio a meditare, scalpita il suo:
“lasciare… più spazio all’immaginazione ciò una poesia deve dare: la capacità di creare idee, atti, scene…”
Da qualche parte nelle pagine del Web c’è un’immagine di sorgente, con la tua poesia;
Katia.
Spero non me ne voglia per questo.
Ha modo mio ho dato un contributo, altri potranno leggere la tua poesia e riflettere un momento, allargando l’orizzonte della propria immaginazione …
Grazie!
x Gian:
sapere che “da qualche parte nelle pagine del Web” le mie parole risuonano accanto al gorgoglio di una sorgente d’acqua cristallina sicuramente mi fa piacere, l’immagine ben si sposa con il testo, anche se non ti nego che avrei ritenuto più corretto veder apparire anche il mio nome in calce alla poesia, per una questione di onestà intellettuale (non di presunzione o voglia di apparire, credimi). A cose fatte, ormai, posso dirti solo che apprezzo il tuo piccolo rimorso di coscienza, questo fiotto di sincerità scaturito dall’esserti soffermato ad ascoltare le voci di quanti questo sito lo animano. Avresti anche potuto non dirmi nulla e invece l’hai fatto.
A questo punto ammetto di essere curiosa di leggere qualcosa di tuo, in altri tempi scrivevi – hai detto- magari lo fai ancora, magari hai un blog o un sito, chissà…
Grazie per non essere sgattaiolato via come un ladro: le emozioni in fondo si regalano.
Katia