Tutti i Sentimenti sono governati da congiunture fortuite
e influenzati incessantemente da una sequenza logica
che rende pregevole
la sottomissione melliflua.
Evidentemente,
con il mio temperamento nervoso e ipersensibile
ogni qualvolta che –insorgo e mortifico-
che -genero e uccido-
interpreto male
l’ipotesi del Grande Amore.
Essenziale ed amara.
Una lirica che mi piace, perchè esprime quel senso di solitudine proprio di chi ha coscienza di sè e difficoltà estrema ad imbattersi in un altro se stesso.
Condivido l’idea della fortuità degli incontri sentimentali, soprattutto di quelli giusti.
Ciao
anna
(Breve considerazione chiacchiericcia, frutto delle riflessioni a cui tue poesie spesso mi sollecitano:
… non penso che la fierezza sia una qualità negativa, perchè anch’io detesto gli zerbini.
…e il Grande Amore, secondo me, è una specie di superenalotto a cui non è applicabile neppure la teoria di Morandi, perchè nemmeno uno su mille ce la fa.
…alcuni si accontentano, altri barano…
…pochi, ma veramente pochi, trovano la metà della mela che sono e sono felici.)
Vero, le vicende della vita sono spesso legate da eventi casuali e fortuiti, ma sempre sottesi e legati da una logica, è una poesia molto articolata, brava; c’è la rigenerazione dalla morte, la sua congiuntura con noi, nulla di ‘anomalo’ o strano.
Nell’amore non c’è alcuna correzione da fare né longevità da raggiungere.
L’amore va vissuto a larghi strati purché non arrivi a dominare l’intelligenza.
Allora in quel preciso istante la “ragione” dovrà strappare l’aculeo del sentimento, visto che contiene in sé elementi obiettivi
e dunque –spassionati -…
Per quanto riguarda le tue considerazioni finali Anna, sono più o meno d’accordo, sebbene io sia convinta che TUTTI i sentimenti di cui stiamo parlando diventino nel tempo più opachi, più grevi, tanto che spesso e volentieri necessitano di molta/tanta immaginazione per rimanere in vita con un minimo di coerenza, di dignità.
Storie che inevitabilmente finiscono per allontanarsi dall’originale.
Ma si sa, la fantasia e l’immaginazione sono prerogativa delle donne ma per fortuna io sono in controtendenza.
Come dico sempre: “Si può amare il padre oppure il figlio, tutti gli altri sono a rischio di puntata”.
Le mie Ipotesi d’Amore non sono smancerose, ma infinite.
Grazie per il commento, buona serata.
La morte genera gli opposti, ingoia le ipocrisie, trasuda di spirito e vento e sapienza, restituisce alla vita. Imbionda.