Devo aspettare, rami secchi invitano a compagnia.

Senza il sole le sere invocano vento.

Con la mano disegno un’ellissi nel cielo,

i confini di fin dove mi hai voluto bene.

Volano per aria scintille ardenti, volano ricordi.

I capelli di mia madre, un grido di gabbiano.

Penso a noi prima degli schiaffi delle onde,

prima delle lingue di fuoco; alla nostra intimità.

Una sospensione prima della forte paura.

Ora amiamo più quello che ci resta che quello che è stato.

Mi alzo, voglio toccare l’acqua…

 

4 pensiero su “Vento e Fuoco…”
  1. ‘Amiamo più quello che ci resta..’ è la frase che ridona senso e solidità al testo; come se le cose che il cuore assapora siano in realtà divenute le forze della nostra vita.

  2. Si.. l’ultima riga non l’avrei scritta.. era perfetta lì..
    ciao!
    f.

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