Una mano sul petto
come a voler fermare il volo
di quest’anima in perenne ricerca di te.
Consumate le poche energie nell’assenza,
ora forti segnali come a riserva di luce.
Aspetto con gli irregolari battiti ma… non ci sei.
Ingoio lacrime camuffandole per saliva
e penso al baratro, alla nausea;
alle strette vie di fuga
in bianco e nero con filo spinato intorno
e corvi attori alle pareti laterali.
Fuori avvoltoi e… inizi d’addio.
Ti voglio un bene dell’anima
mia ultima follia,
mio primo vero Amore.
Molto bella, sembra forgiata con professionalità; la ricercatezza delle parole, nuove, originali, soprattutto quella delle ‘pareti laterali’. Lo schianto, il respiro a fatica, le luci che individuano l’angoscia, una poesia forte, di una forte energia che osa anche nelle parole: dei fili e dell’assenza. Bravo.
Ti ringrazio molto maren. KissSal…
Hai scritto una poesia molto molto bella…
Complimenti!
rosatea.
Che bella poesia! Come sempre sei molto bravo.
Ringrazio molto rosatea e Magda per essersi emozionate con le mie parole, è una bella soddisfazione. KIssSal….
Ciao Laerte,
torno a commentare un tuo scritto con molto piacere perchè hai la meravigliosa capacità di raccontare con crudezza e realtà ciò che hai dentro sottolineando alcuni interessanti particolari.
Il tuo modo di scrivere sembra quello di un Cantastorie. Saresti capace di scrivere una libreria su un semplice “spillo” perchè sei capace di coglierne ogni sfaccetatura e particolare di esso.
“Apparentemente” superbo e misterioso, resti comunque uomo di larghe vedute con ancora molto da raccontare.
Stavolta ho azzardato un po’ troppo?
Con stima
Raf
Ciao Raf, ti ringrazio molto per la stima. Si, sarei capace di scrivere mille pagine su una qualsiasi cosa. Superbo non credo, misterioso un poco non posso nasconderlo, ma neanche posso raccontarlo. Concludo con un mio aforisma: i poeti non scrivono per essere letti o commentati, ma per essere capiti. Ciao…
Fuori avvoltoi e inizi d’addio…
emozioni sentite,
bella!