Mi hai sbucciato il cuore Gise,
senza fare nulla,
solo perché esisti.
Il mio cuor di Leone
forte come una roccia
ora è cuor di Gazzella.
E trema.
D’amore.
Ad ogni tuo passo,
ad ogni tuo respiro,
e scatta verso di te, folle,
ad ogni tuo bisogno,
per leccarti il cuore piccola mia,
per darti da bere…
il mio di amore.
Udite: “Il mio cuore non ha più la sua buccia”.
E cola, cola continuamente
e mi bagna il petto,
e non riesco più a nasconderlo.
Che ne sarà di me?
Ah l’Amore, ci sei cascato anche tu. Sai a volte dubito della purezza di questo tipo di sentimento.
I sani di mente (tra cui io non sono, ed evidentemente, neanche tu Amico) non scrivono versi d’Amore, poichè ciò presuppone trovarsi in un’altra persona e non in se stessi. Ed i sani di mente altro non amano che essere solo ed esclusivamente in se stessi. Lo so per esperienza poichè un tempo ero tra loro.
Un saluto, a presto, con la speranza di non aver frainteso,
Lafcadio.
Stupenda poesia… complimenti…