Dedicato a Giovanni Falcone e agli uomini della scorta.
“La paura fa novanta, la dignità fa cent’ottanta”
23 maggio 1992, è una data che rimmarrà impressa nei nostri cuori, cinque anime innocenti morte ammazzate in nome di un ideale, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Vito Shifani, Rocco di Cillo, uomini diventati eroi, loro malgrado, forse nemmeno avrebbero voluto esserlo. Eroi che ci insegnano veri valori della vita, per cui vale la pena anche morire. Ora li osanniamo, li ricordiamo, ma dove eravamo quando sono stati lasciati soli, quando Falcone cercava un appoggio e non l’ha trovato. Perchè abbiamo dovuto aspettare la loro morte per reagire, forse i tempi non erano maturi, ma ora lo sono e quindi italiani reggiamo e dico italiani perchè la mafia è cosa di tutti e non solo del popolo del sud. Nel ’98 ho fatto un viaggio in Sicilia e sono passata a Capaci, e stato un’emozione vedere quel luogo, immaginare Brusca mentre premeva quel bottone. Spesso mi sono chiesta che cosa avesse provato nel fare quel gesto. A chi fosse andato l’utimo pensiero di Falcone e di tutti i ragazzi della scorta, a chi fosse andato l’ultimo sorriso e mentre passavo su quella strada urlavano dentro di me tutte le ingiustizie del mondo.
Non dimentichiamo mai questi eroi o semplicemente uomini che hanno dato la vita per un ideale.
Non dimentichiamo le loro gesta, le loro parole e mettiamole in pratica ogni giorno della nostra vita, solo così non li dimenticheremo, solo così il loro sacrificio non sarà vano.
Carissima,
viviamo in una società ricca di contraddizioni.
Vittime e carnefici spesso vengono omologati anche da una certa e sedicente “informazione” che batte strade senza dubbio relative e molto “comode”.
Di ogni avvenimento, purtroppo, sembrano esserci differenti piani di lettura e dello stesso avvenimento, poi, vengono dati differenti “interpretazioni”.
La coerenza e l’onestà – intellettuale, personale, comportamentale – vengono assoggettate al potere dell’interesse personale, tanto che assistiamo allo spettacolo immondo della vendita di sè al migliore offerente, salvo dire, poi, che è un tiranno – e basta far scorrere i nomi dei firmatari di proclami per capire la serietà di molti giullari e pennivendoli.
Niente mi stupisce e tutto mi affascina.
L’unico mio lamento si alza quando vedo vite anche giovani sacrificate sull’altare della difesa di un stato che li dimentica prontamente, scordandosi di essere, invece, lo Stato di tutti e non solo di una parte politica, quella più rissosa e parolaia.
Con tutto il mio affetto.
anna
“Per non dimenticare, per andare avanti ricordando il sacrificio di altri”. Grazie Chiara per queste righe, per la condanna alla violenza, alla scorrettezza, alla vigliaccheria. La Storia insegna, sta all’Uomo apprenderla, alla sua intelligenza e onestà metterla in pratica.
Cinque stelle.
Sandra
Questa Italia che troppe volte finisce sui giornali per cose non sempre belle è anche madre di eroi come Giovanni Falcone, ma spesso ce ne dimentichiamo troppo in fretta.
Grazie per averlo ricordato, complimenti e 5 stelle.
Vorrei ringaziare tutti per aver ricordato questo eroe insieme a me.
Grazie.
chiara