Frullati di idee,
minestroni di azioni,
nessuna passione,
nessun fremito,
nessun tormento.
Vivere come un robot
avanzando con passo meccanico
sui prati della vita
senza abbracciare la bellezza,
senza piangere per amore.
Il sacrificio quotidiano
dei sentimenti
inebria il cuore
del dio
mentre l’uomo
si proietta
nella speranza senza dolore.
Anch’io ho delle giornate così, in cui la cucina non mi appaga ed i minestroni li getterei nell’acquaio.
Ma si sa, il buon senso, l’amore per la famiglia, fanno attraversare quella passerella con la forza dell’idee e le ali della fantasia.
In fondo, anche il tempo ha i suoi sbalzi d’umore,
ed i nostri sentimenti sono talmente antichi che senza, sarebbe come viaggiare nude.
Un abbraccio a cinque stelle.
Sandra
Ciao Anna è vero, credo che capita a tutti di stancarsi del solito minestrone; ma anche questo fa parte della vita, così alla fine tutti siamo contenti di mangiarne ogni giorno, anche solo un cucchiaio.
Complimenti, 5 stelle.
A volte si agisce come dei robot, andare avanti per la propria strada, non guardarsi intorno, per non vedere e sentire cose, che possono svegliare un dolore, che ci siamo illusi di aver rimosso, sacrifichiamo i sentimenti e nascondiamo le lacrime, per mostrarci forti, e invece siamo solo soli. Io l’ho interpretata così, forse perchè è così che mi capita di sentirmi a volte. Molto bella, va nel profondo, brava Anna come sempre. Un abbraccio a cinque stelle
Carissime Sandra e Lucia-
grazie per la vostra stima e il vostro affetto che mi segue costante.
Cara Betta-
Spesso si vive come robot, oppure si aspira a farlo.
Il desiderio di raggiungere il successo cammina con passo pesante sulla bellezza di ciò che ci circonda, suggerendo l’opportunità di sacrificare al raggiungimento degli obiettivi i sentimenti più cari.
Ciò porta allo snaturamento della vita stessa, impoverita di emozioni, nella speranza che l’assenza di queste, ci possa consegnare ad una esistenza senza dolore, ad una felicità spersonalizzata.
La solitudine è, in effetti, l’unico risultato.
Grazie
anna
Ciao Anna,
mi hai ricordato una vecchia canzona di Alberto Camerini, “Rock’n roll robot” che era appunto una parodia alla tecnologia che 30 anni fa si affacciava veloce nella vita di tutti i giorni.
Bella poesia, molto attuale.
Un sorriso.QS-TANZ.