Tu il mio diario del cuore,

portavoce di molti pomeriggi invernali.

Pensiero del mio essere,

schiavo di un amore

ancestrale.

Oasi nel deserto

la gioia di ripensare

al nostro primo incontro.

Come briciola di poesia

che aveva violato

l’identità del poeta, 

guardavo i tuoi occhi

che accendevano nei miei

luce di un tramonto di stelle.

Angoscia nel cuore ribelle

di cristallo,

di una ragazzina adolescente

che vi era in lei

così tanta emozione

nell’ascoltare il tuo canto.

Misterioso sentimento il mio,

che mi riempiva

i pensieri.

Avevo scelto di rifugiarmi

in te come amica,

tu…

il mio diario del cuore,

in quelle lunghe notti

di solitario cantare.

Ora sono cresciuta,

grande diventata

e una poesia

a te ho scritto

“Tu che guardi me”

ed un applauso a te dedicato,

mio cantautore da sempre

amato.

Ciao da Naida Santacruz.

 

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