La Notte aspetta
per riprendermi nei suoi tormenti.
Immagina crea disegna
affinché io cessi di essere intoccabile.
Davanti a me
c’è tutto un Mare orlato di tenerezza
di perdono
di grazia resa.
Poi
quando il respiro s’affievolisce
si assottiglia dal corpo
devo ricominciare a vivere per Due.
Rimane la coscienza immutabile del porto.
Un’idea immateriale fatta di certezze
del tuo ritorno.
Amo quest’atmosfera. E’ esattamente quella che qualcuno definirebbe “un’aria forte, un’aria delle cime”… Dire che ti capisco sarebbe assolutamente non vero, ma qualcosa colgo e quel qualcosa per me è intuitivamente ‘vitale’.
Un saluto Donna Greta, Lafcadio.
La “coscienza immutabile del porto”, è assolutamente ‘in movimento’, dinamica, forse non solo perché dà una ‘sferzata’ di nuovo nel testo ma anche perché appare come figura in movimento, dinamica, appunto.