Pensieri
nascosti,
non confessi,
miei
mi accompagnano
nella lunga serie dei giorni.
Speranze, desideri, delusioni, progetti
come immagini della mente
mi avviluppano in un abbraccio quotidiano,
riflesso nella vita che vivo.
Ma tu,
che mi ami…
Che pensi?
Che fai?
Dove vai?
Dove sei?
Il pensiero appartiene al cuore e alla mente.
E’ il loro rifugio sicuro. Esiste la vita se un cuore batte e la mente ragiona.
E’ il percorso che ci accompagna ogni giorno con le nostre domande, i nostri sospiri, fantasie e speranze.
Quesiti spesso martellanti nella testa e risolti poi dal cuore.
Ciao e 5s.
Sandra
Una bella poesia! Dolce e delicata.
Complimenti e 5 stelle.
Cronaca intima di un Amore profondo.
Snella ma profonda lirica di una bellezza incantata.
5 stelle e, come al solito, bravissima Anna.
Ciao. QS-TANZ.
Grazie e ciao.
Un abbracco a tutti voi.
anna
L’ho riletta più volte ed è sempre più forte la sensazione che questa poesia inviti a riflettere sull’importanza di conservare un angolino solo per sè, un microcosmo di pensieri celati, ma al tempo stesso a fare attenzione a non lasciare l’altro troppo ai margini, per evitare di perdere quel filo che dovrebbe sempre legare due persone che si amano, pur nel rispetto della libertà reciproca. Forse non era questo a cui pensavi nello scriverla, cara Anna, ma quelle domande finali, che sembrano nascere da un’incomunicabilità di fondo con l’altra persona, le associo (non so perchè) all’idea di due isole che potrebbero diventare un piccolo arcipelago baciato dallo stesso sole e sferzato dallo stesso vento o due puntini in lontananza, che si perdono tra le onde della vita.
Nel caso fossi andata completamente fuori strada, perdona questo mia interpretazione, ma è quello che mi hanno trasmesso le tue parole.
Un caro saluto
Katia
Carissima Katia,
è vero.
Io credo che il tenersi un pezzettino di cuore e di cervello per sè, permetta di conservare nel tempo fascino e mistero.
Guai se non ci fosse più nulla da scoprire nell’altro con cui si condivide la vita.
La cosiddetta “pagina aperta” sono certa che annoi e sono convinta che l’abitudine e la consuetudine uccidano l’amore, inducendo a considerare un sentimento così importante come ovvio, dovuto e alla lunga svilito.
Non è, d’altro canto, giusto relegare l’altro ai margini della propria vita: come è possibile, infatti, pensare che si è isole perse in un oceano, irraggiungibili sempre e concentrati egoisticamente solo su se stessi?
Talvolta ci sono momenti in cui si sta bene solo con se stessi, in altri si ha la sicurezza di sentirsi al centro dei pensieri e della vita dell’altro contraccambiando con forza lo stesso sentire.
L’equilibrio del dare e del ricevere aiuta a costruire una vita a due sicura e piena.
Un abbraccio
a
Se posso, mi accodo a questo tuo pensiero Anna.
Senza mettere nessuno nell’angolo e in correttezza, un pizzico di mistero regalato a noi stessi dal cuore e dal cervello ci vuole. Sono quei voli che a volte si fanno in solitudine, ma con la consapevolezza di saper atterrare bene senza sbattere le ali.
Ed é proprio quell’equilibrio del dare e del ricevere che rende piacevole la passerella della vita
e meno faticose le salite.
sandra
Cara Anna, sono d’accordo, c’è sempre una parte di noi che è sola, e non è comprensibile dagli altri, neanche dalle persone che ci amano da una vita, o da un minuto, neanche da chi ci ha messo al mondo. Secondo me, non è solo una scelta non aprirsi completamente, è che questa parte di noi così intima, non riusciremmo nemmeno a spiegarla, ognuno la esprime come può, con la pittura, con la musica o, come in questo sito, con la scrittura, e secondo me, è questo che rende unico ogni essere umano. Comunque la tua poesia è bellissima, 5 stelle, e brava, come sempre. Un bacio da Betta
X Betta
Mi permetto di intervenire perchè appoggio pienamente questo tuo pensiero, in quanto io stessa ne faccio parte.
Un bacio.
Sandra
Hai ragione, Betta.
Non è detto che amare significhi “vibrare all’unisono” sempre.
Credo, addirittura, che sia più facile raggiungere qualche rarissima volta questo acme nell’amicizia.
L’amore è altro.
E’ vita, è condivisione di sentimenti, è sapersi scoprire e ritrovare ogni volta, come se fosse la prima volta, come se il centomillesimo giorno vissuto insieme fosse il primo.
E per poter scoprire nell’altro qualcosa di nuovo bisogna saper guardare e guardarsi e farsi guardare come se fosse la prima volta, sicuri però che la persona che ci sta davanti dà e riceve la certezza di essere l’altro per eccellenza.
Poi il carattere, le esperienze vissute, il contesto in cui viviamo ci rendono quelli che siamo, educandoci anche al modo in cui vivere e proporci agli altri.
Felice di rileggerti.
anna