– Sei sveglio?
– Ora si.
– Scusa – ma rido.
– Ok, che volevi dirmi? – dici mentre, sono sicura, ti stai stropicciando gli occhi.
Non ho bisogno di accendere la luce per vedere i tuoi gesti, ti conosco!
Mi volto, e sento il tuo respiro caldo sul mio viso.
Siamo faccia a faccia, ognuno con la testa sul proprio cuscino. Aspetti.
– Ho fatto un brutto sogno.
– Di nuovo la caramella gigante? – trattieni a stento l’ilarità.
– Ha ha, molto divertente.
– Dai non offenderti. Mi svegli alle… che ore sono? – allunghi la mano e accendi la lucina della sveglia.
D’un tratto, per pochi secondi, quella timida luce colora i contorni di rosso – Appunto! Le due e mezzo di notte, prenderti in giro è il mio risarcimento.
Non parlo, sono infantilmente offesa.
Allunghi la mano e trovi la mia guancia, sposti la solita ciocca di capelli.
Sai già che c’è, aspetta la tua mano esperta per ritornare dietro il mio orecchio.
Sospiro e prendo coraggio, dopotutto ti ho svegliato apposta.
– Ho sognato di morire.
– Non dire fesserie! – la tua voce esce a stento, ma netta, forse ti ho spaventato.
– Davvero. Ero morta, e da qualche parte in cui mi trovavo potevo vederti… e piangevo.
Ti avvicini e mi tiri a te, appoggio la testa sul tuo petto, e continuo il racconto.
Parlo sulla tua maglia, ne esce un suono ovattato.
– Non mi importava di essere morta. Insomma… moriamo tutti prima o poi no? Ma averti lasciato era insopportabile.
Continui a baciarmi i capelli, quelli che, una volta, erano la mia bellissima chioma corvina; ora sono sfibrati e secchi, presto non saranno piú il mio vanto.
Non parli.
La malattia che mi sta divorando è in mezzo a noi. Fingiamo di non vederla, combattiamo con il sorriso sulle labbra, ma…
– Neppure da morta saró felice – dico sommessamente.
– E allora vuol dire che verró con te.
Mi sposto un po’ dal tuo abbraccio, come se volessi guardarti negli occhi, la tua frase mi ha atterrito.
– Neppure cosí sarei felice – ti dico seria.
– Ma io si.
(Alla mia dolce amica. Non ti arrendere, non é finita!)
Combattere e non arrendersi, sono le parole che ci ripetiamo, che ripetiamo a coloro che stancamente stanno perdendo le speranze. Me lo sono detto e l’ho ripetuto diverse volte a chi era vicino al mio cuore e in difficoltà. Il Male è forte ma solitario, la Gente anche se combatte all’ombra non è mai da sola, possiede un’armata di affetti, è questa la vittoria.
Brava.
Un abbraccio a 5 stelle.
Sandra
Mai arrendersi davanti alle dificoltà: bisogna sempre lottare per cercare di rialzarci, anche quando sembra tutto finito.
Complimenti e 5 stelle.
Sembra una cazzata… ma la morte è solo l’inizio… e cmq hanno inventato la memoria per qualcosa no? Cmq proprio bello, voto massimo.
Attimo bellissimo perchè la frase “ma io si”
dà una forte emozione e nel contempo fa capire quanto si sia disposti a dare per qualcuno che amiamo.
Un saluto Luxia
Ho imparato a non arrendermi.
Mai.
5 stelle e un abbraccio.
anna