Volti stanchi solcati dal tempo,

mani tremanti che cercan un bicchiere

ma non è l’acqua a placar quella sete!

La mente vaga tra ricordi lontani

e una lacrima scende di nostalgia.

Tutto è silenzio in quella stanza!

Ma come un dono dal cielo,

una luce ora irradia la triste stanza,

un’altra alba arriva

la notte insonne se ne va via.

Anche se il tempo scivola via

nel vecchio cuore s’è accesa una fiamma!

Ora c’è luce in quella stanza

e riflette alla mente un’antica parola,

sussurrandole ancora le dice…

credi, son io la speranza.

(Nell’età della vecchiaia, non lasciarli soli.)

5 commenti su “Notte silente”
  1. Sono pienamente d’accordo. E’ quello il momento più difficile. Per alcuni accettata e circondata da affetti, per altri sola, come a volte lo è stata la vita.
    Io mi domando sempre: e se io fossi sola? Vorrei avere qualcuno vicino che mi fa un sorriso? Sicuramente si, per questo cerco sempre di immedesimarmi nelle situazioni altrui.
    Forse tutto ciò fa bene anche alla nostra anima e di sicuro la prepara a quel viaggio faticoso ma che tutti vorremmo intraprendere, perchè se vogliamo vivere non c’è altra via che quella della vecchiaia.
    Un saluto e 5 st.
    Sandra

  2. Una bella poesia!
    Gli anziani non vanno lasciati mai soli, perché sono il nostro patrimonio.
    Complimenti e 5 stelle.

  3. La solitudine è il luogo circoscritto in cui si è protagonisti e di cui si è prigionieri.
    Luogo fisico ed ideale, di solitudine e di angoscia o di condivisione e di afffetto.
    Non sappiamo come sarà, forse solo e sempre come si è seminato.
    anna

  4. Carissime questa poesia, anzi riflessione perché una signora molto anziana, un giorno mi ha detto se potevo attacarle un bottone, camminava a fatica e viveva sola, mentre cucivo (era quasi Pasqua) parlando mi dice…
    a Pasqua sono sola i miei figli vanno tutti via, poi in loro difesa il cuore di mamma ha aggiunto… però non mi manca nulla ho il frigo pieno! Dopo un po’ ha aggiunto… ma io tanto non mangio, sono sola, non ho voglia.
    Sentiva già il dispiacere di essere sola in quella giornata particolare, aveva gli occhi lucidi ma con l’orgoglio di una mamma non ha pianto, ed io ho sentito il suo dolore e l’ho messo in poesia. Dove vivo ci sono molti anziani, e nelle feste, per le ferie, sono lasciati veramente soli! Mi fanno tenerezza perché non c’è maggior dolore della solitudine.
    Un caro saluto ciao!!!

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