Pennellate veloci e delicate
ti descrivono…
A tinte di azzuro fanno i tuoi occhi,
a tinte candidamente rosate la pelle del tuo viso,
con un lieve tratto nero-grigio le fossette del tuo sorriso,
apparentemente innocente,
buono,
pieno di Affetto.
Perché voglio questo celeste ricordo di te?
Perché ricordare il bello idealizzato di te?
E non il brutto reale,
vero,
brutale?
Perché chi ama non vuole ferirsi,
ma illudersi…
Eppure ora capisco,
capisco il vero di te,
capisco che ero in te un’estranea,
incapace di essere accolta.
Eppure ti sognavo,
Ti sogno.
Credevo in te,
ci credo ancora.
E sono Niente
Inutile speranza senza senso.