Nel giorno di San Valentino
passeggio in questa città
fredda ma soleggiata e
senza bora.
E’ l’ultima domenica
di Carnevale.
Orsacchiotti e spadaccini
sul lungomare,
coriandoli sui marciapiedi.
Grande spettatore:
il mare calmo,
azzurro pallido
e glaciale,
mentre il cielo,
anemico turchino,
pennellata improvvisata,
quasi si confonde col mare.
All’ombra di
Via Battisti,
entro nello storico
Caffè San Marco.
Riscaldo il mio Io
con l’arrivo
alle narici d’aroma di caffè
e strudel,
mentre l’odore di carta e inchiostro
affascina la mente
proiettandola in epoca lontana.
Vasto, austero, scuro,
asburgico.
Respiro storia di
sangue, di lotte,
di morte.
Eppure è lì
ancora oggi,
con i suoi artisti,
le decorazioni con
foglie di caffè e fiori,
severo arredamento in mogano
e antichi tavolini
in marmo rosso e ghisa.
Eleganza antica
come la sua città:
Trieste.
Trieste è una città bellissima, palpitante di storia e di vita. Bello l’omaggio che le rendi a ricordo di un giorno sereno da custodire tra i ricordi più cari.
Ciao
anna
5 st.
Ciao Sandra,
questa poesia è Una bellissima descrizione di una bella città!
Complimenti e 5 stelle.
Una bella poesia per una bella città, complimenti Sandra e 5 stelle: un saluto Angela.
X Anna, Lucia, Angela
Grazie di cuore. Sì, Trieste è una città molto bella. Non ho respirato quella frenesia che è la corsa dei tempi attuali, mi hanno spiegato poi che i triestini conoscono l’arte di vivere bene.
Un abbraccio.
Sandra
Se è come la descrivi Trieste deve essere bellissima. Io sfortunatamente non ci sono mai stato! Cercherò di rimediare al più presto. Sempre bravissima
X Giuseppeantonio
Trieste é bellissima come lo è ogni città del nostro stupendo Paese, nella propria particolarità.
Dovremmo avere più cura di questo patrimonio storico e artistico e invece siamo sempre più “sgangherati”.
Grazie e un abbraccio.
Sandra
Bellissima poesia, anche questa ha sempre qualcosa di ‘altrove’, non è la solita descrizione, non è cupa, oggettiva, pedante, ufficiosa, ha sempre qualcosa di evasivo, impressivo, impressionista, arcaico, ’suggestionante’ quasi, impressionante, cosa del genere.
Per Maren
Sì, hai ragione, anche in quella occasione ero “Altrove”. Ho respirato un’aria molto asburgica, ho persino sentito l’odore del sangue… oltre a quello del caffè che mi ha riportata poi al presente.
Grazie.
Sandra