Oggi, dopo tanto tempo, sento il bisogno di scrivere. Voglio scrivere a te che ancora non ci sei, e a dirla fino in fondo non so nemmeno se mai arrivverai. Ma sento già di volerti qui con me.
Immagino le tue manine, le tue guance paffute, il tuo viso come un delizioso e perfetto incrocio dei nostri caratteri. E mi sento struggere dentro! Per me è scattata l’ora X, il cosiddetto “orologio biologico”, di cui si sente tanto parlare nelle trasmissioni televisive e sui giornali. Quella espressione che fino a poco tempo fa mi faceva solo sorridere. Beh, adesso so cosa significa. È un desiderio profondo, inconscio ed incontrollabile che ti prende senza preavviso e ti pervade interamente. E non puoi controllarlo. Arriva e si impossessa di te.
Ci sono dei giorni che riesce perfino a farti stare male. Oggi è uno di quei giorni. Ti voglio tantissimo. Voglio crescerti, voglio amarti, voglio sentirmi migliore grazie a te. Voglio vedere tuo padre che ti guarda con occhi amorevoli.
Voglio, voglio… non so quando arriverai. Non so se arriverai. Ma ti voglio.

La tua mammma

C.

3 pensiero su “Lettera a te”
  1. Ciao,
    ho riletto i tre testi che hai pubblicato su questo sito fino ad ora.
    Sembrano pagine di un diario immaginario su vicende importanti e serie che attraversano la vita di molte donne. Argomenti importanti, con una svolta positiva nel finale.
    Mi piace e apprezzo questo modo di scrivere in cui al problema trattato si contrappone una via d’uscita, una possibilità positiva di soluzione, una luce in fondo al tunnel, un’attesa fiduciosa.
    Mi rifiuto, infatti, di pensare in modo disperato.
    Altrimenti a che serve vivere?
    La chiarezza e, oserei dire, la leggerezza nell’esporre aiutano la lettura e coinvolgono.
    5 stelle.
    anna

  2. Grazie Anna, di cuore. In effetti per ora, la scrittura è sempre stata oltre che una passione, un modo per entrare in contatto con me stessa; molto spesso mi ha aiutato a uscire da momenti bui o a comprendere meglio cosa mi faceva soffrire in certi momenti della mia vita così da trovare una via d’uscita. I testi pubblicati in effetti sono nati proprio come hai scritto te: come pagine di diario immaginarie, ma tutte profondamente autobiografiche. Grazie ancora per il tuo commento. A presto

    C.

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