Pomeriggio al mare
camminando scalza
sull’arenile insolito,
miracolo naturale
di miliardi di granelli di quarzo,
come manciate di riso,
fioriti da millenni di mutazioni geologiche.
Andare lento
tra l’andirivieni dell’onda,
sospinta dal soffio di maestrale
con solo un gabbiano
fermo nel vento.
Un brivido primordiale mi scuote.
Ecco l’abbraccio
della Natura Madre
che ritrova sua figlia.
So bene di quali sensazioni parli, per il resto non ci sono parole…
5 S e un abbraccio Luxia
La Sardegna la si porta nel cuore per sempre. Il mare è uno dei più belli del Mondo, le spiagge poi…, sono in certi punti, ancora selvagge.
Carissima, le tue sensazioni sono arrivate al cuore e alla mente per rinfrescare sensazioni accantonate ma mai dimenticate.
A presto vederci.
5 st.
Sandra
Ciao Anna,
con questa tua poesia mi sono sentita anch’io abbracciare dalla natura.
Come sempre, complimenti e 5 stelle.
Se esiste il mal d’Africa, esiste anche il mal di Sardegna.
Vista una volta non la si dimentica più e non per i luoghi modaioli, ma per la fierezza e la bellezza di paesaggi unici e concentrati in uno spazio limitato.
Is Arutas, poi, bianca e vuota di gente, in una giornata di vento riconduce ai primordi.
Un abbraccio, carissime, e grazie per la vostra lettura.
anna
Sono da poco tornato a Verona dopo un mese (maggio) passato tra Is Arutas, torre Seu San Giovanni di Sinis, ho passeggiato per ore lungo la costa solo con la compagnia degli animali che vivono in quei posti, che meraviglia, in alcuni momenti mi guardavo intorno e mi sembrava di sognare.
Grazie per le tue parole.