Mi perdo nei suoi occhi
nelle notti che mi mancano,
approdo nelle sue labbra
come vascello nella quieta baia,
godendo attesi ritorni
di perpetue partenze.

Rileggo la mia vita
nello specchio del suo volto,
lancio la mia anima nel baratro dell’infinito
per coglierne il senso pieno
e inalterato da scure visioni,
rapita da trepidanti attese.

Ripercorro i viali alberati,
odorosi di glicini essenze,
ritrovo garrule le rondini
e miti le primavere consumate
e tutto mi appare buono,
e tutto mi appare vero;
dal posto del suo sguardo
anche l’universo sembra più lieve,
ed il sale che assorbe il mare
e la terra, pregna di vita,
che risuona di scalpitii di lotte
non ancora sopite.

Distanti, riflessi di luce,
rinfocolano il bivacco del mio inorgoglito cuore..

 

Un pensiero su “Riflessi”
  1. Non l’ho letta benissimo ma ci sono spunti, pezzi molto interessanti non solo nel loro significato esistenziale ma anche simbolicamente carichi soprattutto l’accostamento tra l’universo, sale, terra che nell’insieme assorbe la pregnanza della vita. Una poesia deve anche lasciare spazio al pensiero. Parole molto pesate ma non in senso intellettivo ma di senso. Non c’è dubbio però questa poesia riflette la vita del poeta, i sentieri percorsi.

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