Tu che indossi la giacca,

ti svegli col tuo caffè.

Ma dove volti la faccia

per non guardare me?

Lì c’era la mia casa

e la mia mamma Joél:

Io vorrei tanto incontrarla,

nessuno sa dov’è!

– Ma tu –

Dove volti la faccia

per non accorgerti che,

anche senza le braccia,

vorrei stringermi a te?

La mia morte è lontana

ma il suo odore è già qui,

mi scorre e brucia dentro le vene:

è sangue e cenere.

Potrei insegnarti a pensare

che oltre i tuoi occhi già c’è

un film che non vuoi guardare

che un’invenzione non è.

Perché tutti i miei fogli

coi sogni che disegnai

sono cenere o meno:

soltanto polvere.

Un pensiero su “Sangue e cenere”
  1. Anche se ho solo 9 anni, so riconoscere le poesie belle, e questa è sicuramente una di quelle!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *