Era una notte calda

E priva di vento,

C’era solo quell’onda

Che bagnava le Dune del mio Deserto.

Sei pazza, mi dicevano…

Io non li ascoltavo

E in questo mondo vagavo invano.

Camminando a faticosi passi,

Cercavo un posto che non c’é,

É negli abissi piú bassi

Ove la mia vita affogavo…

Sperando che Dio mi avesse salvata,

Lentamente soffocavo.

Dall’alto mi sentivo osservata,

Osservata dagli Angeli

che non Temono,

io ascoltavo i loro Vangeli

che con suoni marini parlavano…

uccidendo lentamente

la mia voglia di vivere

e con il sangue,

sul mio Destino iniziai a scrivere:

„Muore Soffrendo“…

In questo modo,

Passavo le ore

Che a poco a poco

Mi stavano uccidendo.

Affogando negli Abissi

Di un Oceano sconosciuto,

Ho chiuso i miei occhi fissi

Su un Dolore Mai Voluto.

Ora sento una carezza

Sul mio viso pallido,

é senza amarezza

In questo gioco non valido.

Sono quelle persone

Che mi avevano Amata,

Lascio loro la mia Passione,

La morte oramai mi ha raggiunta.

Le prendo la scheletrica mano

E finalmente Volando,

Lei, mi porta Lontano…

Via nell’Infinito Eterno.

 

Un pensiero su “Le dune del mio deserto”
  1. Bella, molto bella, è piena di riferimenti al senso della vita, a dio, ai cieli infiniti, a qualcosa che concede di riflettere e sperare, a un qualcosa che appare ma sparisce, qualcosa di molto labile, forse inconsistente e che non esiste.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *