E certe notti
sento
una voce assillante
suggerirmi il senso,
è in quei pochi momenti
che mi sento completare
e non provo paura alcuna
dinnanzi ai miei pensieri.
Placato,
cedo alle lusinghe del sonno;
al risveglio torno a sentirmi
in preda ad uno stato vegetativo
tra l’essere e l’esserci.
Solo la vista delle stelle
mi placa quella sensazione
di un male
insensato.
La sofferenza che diventa musica da leggere.
Bella mi piace e se piace al Folletto piace a tutti 🙂
Sono d’accordo con Folletto!