Sei nervoso per dare un senso alla giornata, ti appoggi un istante su di una sedia e rifletti.
Parlare per metafore è il modo migliore e peggiore per sentirsi sempre meno vivi. Lo fai con perizia scientifica, non lasci niente al caso. Passeggiando lungo la strada che porta da lì a me, ripeti parole come gigli e farfalle, le lasci libere e non ci speri.
Sono un’ape e ti ronzo intorno, tu mi scacci in malo modo e non mi vuoi vedere. Se ti pungessi ti farei male per poi pentirmene.
Ora sono una coccinella. Mi tieni in palmo di mano e mi osservi. Cerchi di capire se potrò portarti fortuna o per te sarò solo un tormento. Potrò volare solo nel momento in cui mi lascerai andare e non ti volterai mai più indietro a guardare se sono ancora qui.
Ora sono gatta e mi muovo sensuale, con un’aria importante, mi terrai in braccio ancora un po’ e poi dormiremo insieme mentre io farò le fusa.
Ora sono serpente e mi nascondo nel tuo giardino, ti vedo uscire e tu non vedi me però ti piacerebbe essere morso perchè il mio veleno ti dà quello che cerchi e che non hai. Sotto la pietra resto immobile ad aspettare il tuo passaggio.
Ora sono leonessa e fiera mi guardo intorno, mi lecco le ferite e non ho paura di domani, che il sole sorgerà lo stesso con o senza i tuoi occhi puntati sul mio corpo.
Ora sono mantide e tu mi guardi affascinato.
Ora sono Venere e posso far di te quello che mi va. Docile, perfida, baciami. Insegui il mio sguardo sul ciglio del mondo e sanguini voglia di perderti in me, reclinando la testa all’indietro mentre pensi che ora sia solo per te.
Santo sudore e mani infuocate, sono la spia di un dolore più acceso che non vuole placarsi e sputa fuori lo strazio e la pena di non sapere di chi sei, dove sei, se mi vuoi, come vuoi, come vuoi, come vuoi. Mangi le ore e ti copri di sbagli, poi ti penti e non mi cerchi. Io saprei dirti che il giorno più bello è il più triste ed è opaco. Da queste ciglia pioveranno gocce di luce e i miei capelli sapranno di sale. E tu li potrai annusare e dormirci su tutte le notti che vorrai, anche in quelle notti che non sono proprio tali ma somigliano a giorni che non vogliono saperne di finire. Poi finiremo a sentirci persi o semplicemente ci perderemo.

4 pensiero su “Chimera”
  1. Notevole, complimenti anna sei proprio “capace” di scrivere per pochi…
    un saluto a mille e una stella
    Ci terrei ad avere un tuo commento….

  2. Ringrazio chi ha letto questo breve scritto e lo ha apprezzato.
    L’ispirazione nasce non so da cosa, forse dalla mia ingenuità. Questo pezzo è dedicato a una persona che mi ha attraversato il cuore in lungo e in largo e che non l’ha capito. Folletto, tu hai qualcosa da farmi leggere di tuo? Non ti trovo tra la lista degli autori 🙂
    Vi saluto affettuosamente, spero di aver tempo di pubblicare altro… le prossime settimane sarò assorbita completamente dall’università!

  3. Certo che ci sono…
    Sono sulla lista ho controllato adesso.
    Leggi e fammi sapere ciao.

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