TU che ascolti piangendo

Il suo volto,

nel giardino oltre il muro

nell’acqua di luna inquinata

le sue parole mute, e senti,

la sua luce,

sfiorare in silenzio

il terrore di un ricordo.

Un passo dietro di lei,

il rumore di una farfalla,

la sua fragranza di viole,

le ore e l’amore… svanire!

Tu ascolti adirato

il dolore nell’aria,

il suo giorno di vita,

le lacrime del sole… l’alba,

gridare il loro infinito amore

per quel fiore.

Il vento del destino

disegna la sua storia,

l’attesa, il dolore,

l’incontro, l’attore…

Ora nel suo orizzonte un angelo

ed una promessa…

“non avrà più freddo il suo volto”.

Dedicata a Sarah Scazzi

3 pensiero su “Giorni di paglia”
  1. La poesia è molto bella
    la dedica meno… scusami
    ti ho dato comunque 5 stelle, per la musica lenta e struggente che ho sentito leggendola
    Tilly

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