Sulla linea diffusa e vaporosa

dove vanno gli aironi placidando

al ciglio incerto dell’azzurro cheto

di variegate e chiare acque di lago,

è il verde gracile e flessuoso

d’erbosi fili di sottile tenerezza.

Riluce l’onda di celeste conca.

 

Di lieve leggerezza di nubi velato,

offre il cielo, all’estremo suo bordo,

profilo pudico e prezioso di borgo,

candore di case, argille di cotto,

onde di palma tra somma innocenza

di campanili che l’animo fiero disarma.

Ovunque novella soffusa luce d’alba.

Un pensiero su “C’era una volta un lago”

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