O incantevole donzella,
non è una novella che vi vengo a narrare.
Son qui al vostro balcone
per parlarvi d’amore.
Stanotte non son solo cantastorie
ma anche pittore…
guardate lassù…
Sul telo del cielo…
c’ho dipinto la luna…
per potervi spiegare quel che io vedo
quando, dei vostri occhi, ne seguo la scia…
Improvvisa paura mi prende e mi scuote.
Perché or compare sul viso leggiadro
quell’ingenuo sorriso indeciso?
Credete forse che sia falso
o fatto per ingannare il mio parlare?
Fortuna ti ringrazio…
vedo che negate
con un cenno delicato del capo
e mi fate, così, tirare un sospiro di sollievo!
Mai succeda che le mie azioni
siano ignobili nei vostri confronti.
Ridete… ridete pure
se comico vi sembro in quel che faccio:
in fondo son’attore…
ma più di tutto poeta…
e voi siete la mia musa
dal denso profumo di rosa.
M’inebriate col vostro sguardo di giorno,
mi cullate di notte
quando divenite l’essenza e la forma
nella mia mente che sogna.
E d’un tratto siete esultanza
quando la mia idea, sbadata, vi cerca.
Or sopraggiunge anche per voi il tempo d’andare.
Il sonno vi rapisce e vi ricaccia da me;
ma non resterà vittorioso a lungo…
al sorger del mattino smetterà di festeggiare
e fuggiasco dovrà scappare…
mentre io sarò qui a pazientare ancora
che torniate da me deliziosa
e vestita d’aurora…
Deliziosa! Ho immaginato una Giulietta al balcone e un Romeo che cantava la sua dichiarazione…
difficile di questi tempi, dove tutto è sbrigativo…
Complimenti.
5st.
Sandra
Grazie mille per lo splendido commento, Sandra.
Eh si, anch’io ho immaginato così i protagonisti di questa storia!!!
Non smettete cantastorie, per carità, continuate il vostro canto, ancora e ancora e ancora….. mai sarà abbastanza.