O incantevole donzella,

non è una novella che vi vengo a narrare.

Son qui al vostro balcone

per parlarvi d’amore.

Stanotte non son solo cantastorie

ma anche pittore…

guardate lassù…

Sul telo del cielo…

c’ho dipinto la luna…

per potervi spiegare quel che io vedo

quando, dei vostri occhi, ne seguo la scia…

Improvvisa paura mi prende e mi scuote.

Perché or compare sul viso leggiadro

quell’ingenuo sorriso indeciso?

Credete forse che sia falso

o fatto per ingannare il mio parlare?

Fortuna ti ringrazio…

vedo che negate

con un cenno delicato del capo

e mi fate, così, tirare un sospiro di sollievo!

Mai succeda che le mie azioni

siano ignobili nei vostri confronti.

Ridete… ridete pure

se comico vi sembro in quel che faccio:

in fondo son’attore…

ma più di tutto poeta…

e voi siete la mia musa

dal denso profumo di rosa.

M’inebriate col vostro sguardo di giorno,

mi cullate di notte

quando divenite l’essenza e la forma

nella mia mente che sogna.

E d’un tratto siete esultanza

quando la mia idea, sbadata, vi cerca.

Or sopraggiunge anche per voi il tempo d’andare.

Il sonno vi rapisce e vi ricaccia da me;

ma non resterà vittorioso a lungo…

al sorger del mattino smetterà di festeggiare

e fuggiasco dovrà scappare…

mentre io sarò qui a pazientare ancora

che torniate da me deliziosa

e vestita d’aurora…

3 pensiero su “La notte del cantastorie”
  1. Deliziosa! Ho immaginato una Giulietta al balcone e un Romeo che cantava la sua dichiarazione…
    difficile di questi tempi, dove tutto è sbrigativo…
    Complimenti.
    5st.
    Sandra

  2. Grazie mille per lo splendido commento, Sandra.
    Eh si, anch’io ho immaginato così i protagonisti di questa storia!!!

  3. Non smettete cantastorie, per carità, continuate il vostro canto, ancora e ancora e ancora….. mai sarà abbastanza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *