E facciamo finta di niente

Come se la bufera fosse passata

Come se tu non mi avessi parlato

Come se io non ti avessi parlato

Come se noi non sapessimo.

Andremo oltre questo cielo imbronciato.

Resteranno solo sfilacci di nuvole

E una piccola cicatrice nel cuore.

16 pensiero su “Come se…”
  1. Ciao Anna, se ti dico che è struggente, dico niente.
    Bellissima, adattabile a diverse situazioni, suscettibile di mille interpretazioni.
    La chiusura è a dir poco… favolosa.
    Brava Anna e 5 stelle. QS-TANZ.

  2. E quante volte capita cosi, andare oltre significa anche voler tacere per amore, o forse no…
    Distinti saluti….

  3. Carissima, un pensiero triste che ha preso corpo e anima ed è venuto alla luce in questa tua bellissima poesia!
    Non sempre le nostre prospettive di Vita vanno come noi vorremmo, anche se ci siamo impegnate…
    La penna serve a graffiare il foglio e a dargli vita.
    Un abbraccio e 5st.
    Sandra

  4. A volte ci si deve sopportare, a volte si deve abbozzare per superare… cose se… tanto poi restano “solo sfilacci di nuvole e una piccola cicatrice nel cuore” che passerà e ritornerà a dare un pò di fastidio quando il tempo cambia…
    Senza parole!

  5. In questi versi emerge a mio avviso, il senso di impotenza che proviamo nonostante tutte le buone intenzioni di spiegarci e di capire!
    Quando vediamo che il cielo non si rasserena, a volte, lasciamo andare ma non dimentichiamo, e quella piccola cicatrice è molto importante. Ciao Luxia
    5S

  6. Mi è piaciuto il ritmo, l’allusione a una ferita non mortale. Far finta di niente vuol dire voler superare. Tutto in dieci versi. Complimenti. Mik –

  7. La verità è che alle volte non c’è un’altra via. Ci si ritrova a dover fare i conti, è successo, con qualcosa che turba, che fa stare non bene. E le prime volte penso che non posso “archiviare”, non devo. Poi, passata la rabbia, mi guardo in giro e vedo che non c’è un’altra soluzione. E allora cerco di dimenticare. E la vita di tutti i giorni, con i suoi problemi, le sue belle cose e anche divertenti, i grattacapi, le discussioni con i figli, ti aiuta. E poi ti abitui, a questo gioco. Ti abitui a mettere le cose non belle da parte e continui. Ho provato a parlare, ero e sono convinta che conta molto. Ma non è detto che la persona che hai davanti abbia un sufficiente equilibrio, e magari non per colpa sua, per capire e rispettare gli accordi presi. Vorrebbe, ma il fluttuante alone che ogni tanto la pervade, non glielo permette. E allora parlare a che serve ? Mah… Chiedi aiuto a chi? Chi è in grado, con lucidità, di aiutare qualcun’altro? Quella lucidità al momento ce l’ho anch’io, e mi arrangio. Più avanti non so.

  8. Nasco introversa, timida, sfuggente, ma mi vesto sempre di un sorriso, perchè sono abituata a guardare oltre anche quando vorrei tirar su baracca e burattini e andarmene altrove in un luogo dove posso tagliare i ponti e starmene con me.
    Faccio finta.
    Mi do tempo e uso cerotti per rimediare alle ferite grandi e piccole che la vita regala.
    Grazie a tutti voi che mi leggete con affetto.
    anna

  9. Nella vita bisogna sempre guardare avanti, anche se ci sono piccole cicatrici nel cuore che non si cancelleranno mai.
    Complimenti anna: bravissima! Cinque stelle.

  10. Sì, ne ho fatto il mio credo quello di guardare sempre avanti, anche se sono portata a vivere un eterno presente con ogni attimo ben chiaro nella memoria e ogni tanto questa debolezza mi riprende…

    Baci a tutti.
    a

  11. Modulante e crescente nella sua costruzione. Il tema si adatta bene al ritmo dei versi eterogenei nella loro misura. Il verso centrale: “come se noi non sapessimo” avrebbe avuto risalto maggiore se ci fosse stato un undicesimo verso a renderlo centrale nella struttura simmetrica della composizione. Immagini suggestive soprattutto quella delle nuvole sfilacciate nel cielo. Complimenti

  12. Grazie dei complimenti e del commento.
    A piccola giustificazione dei soli 8 versi, il fatto che ho pensato questa poesia, l’ho rivista nella mente e l’ho fermata nella scrittura così, semplicemente.
    Spesso, quando guido e il traffico mi è odioso, scrivo con la mente, rigiro le parole ed evito di dannarmi su chi azzarda manovre da codice penale.
    Mi sembrava completa.
    Riesco meglio nelle poesie di pochi versi.
    Forse l’intervallo di spazi che qui non compare, avrebbe reso il ritmo più evidente?
    Non so.
    Del resto, come spesso diciamo, la poesia è un fatto personale: o c’è e ci sei, o è altro da te.
    Ciao
    a.

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