Se il mondo fosse di gesso
mi divertirei a grattarlo
e spargere le polveri nell’universo

Ma il mondo è di mattoni
e cemento armato e ferro zincato
e le notti mi stringono il cappio alla gola,
mi dondola il vento che l’estate
porta caldo e sento svanire,
torna ancora l’inverno che mi uccide

Scatta la lama che abbaglia il sole
la corda perde la sua scommessa col chiodo,
cado sul tuo seno,
solo tu mi tieni in vita quel poco che basta
per dirti
Senza te come faccio?

 

Un pensiero su “La mia Gioia, il mio Tormento”

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