Sogno d’infrangermi tra i flutti
di un mare senza scogli,
di denigrare orgogli e vanità,
sogno la mia terra intrisa
di olezzi e di pazienza
e l’amara adolescenza
e il dolore di partenze.
Sogno di te:
di albe intempestive,
di rovi di lavanda,
di strade polverose e
d’impervie vette rimbombanti
di tuoni vuoti di estive piogge,
di melanconiche lontananze.
Senni destanti i luoghi
grondanti di tue presenze,
crudeli balzano come fiere
sul mio terreno sonno
annientando, spietati,
gl’incerti tentativi di resistenza.
Sogno il tuo volto sovrano
e le sue risa,
i frementi baci e
le lascive strette,
sensuali i polpastrelli
sfiorano le carni,
braccato dall’angoscia
di rinnovate solitudini.
Ritorni, ancora
sui non letti testi,
sulle mancate opere,
sulle perdute speranze
di siffatto rinnovamento.
Brutali gerghi sbarcano
alle mie orecchie stanche
di significati e sensi attesi,
da secolari istanti.
Ragioni, torti, sentori nuovi
tracciano nel cielo sibilanti segni
di aria piene, di storie spente,
da risvegli di tenebre insonni.
Sei tu la mia speranza,
sei tu il mio arrivo,
la fiducia in un nuovo mondo.
complimenti molto bella, ancor più bella la metrica
scrivi molto bene