Scende giù,
giù
fino al mare,
una via.

Una via
tra la roccia e il mare.

Silenziosa e solitaria
va,
e nessuna luce di lampione
falcia e ferisce
le sue ombre e i suoi passi
di pietra.

Ma lontana,
insieme alle altre,
come tante fiaccole accese
sulla riva opposta
galleggia…

galleggia
tra la musica e il vento.

Tra la musica e il vento…

C’è solo un trabucco,
un vecchio trabucco di legno,
avvolto nel buio della notte,
che getta ancora le sue reti
nelle acque scure e argentine
e una luna, sù,
bianca e vanitosa,
che getta i suoi riflessi
tra mille riflessi.

Mille riflessi e
mille stelle,
che scendono giù,
giù,
fino al mare.

Fino
al mare…

6 pensiero su “Fino al mare”
  1. L’immagine del trabucco che sta, con ogni tempo e immobile, come sempre, con la sua storia di uomini e di vite spese sul mare, è magica.
    Un angolo di luoghi che conosco e che conservano la bellezza sicura e placida del panorama di mare costante e pur sempre mutevole.
    Un abbraccio
    anna

  2. Bellisima questa poesia, sono daccordo con sandra, fa ricordare l’estate!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *